Non vi è nulla di più fugace che il cibo ... ma nella memoria il suo ricordo rimarrà immortale ...


venerdì 29 aprile 2011

ROSSO VERMIGLIO ...


La primavera sta arrivando ormai nella sua massima manifestazione e anche la pioggerellina che rende un po' grigia questa giornata a Boario è un gioco di alternanze tra raggi di sole e nuvole che si sfidano di continuo.....

Uno dei doni di cui Madre Natura ci arricchisce in questa stupenda stagione in cui tutto sboccia e si trasforma velocemente sono le fragole, tra i frutti più allegri e versatili con cui possiamo arricchire e colorare le nostre pietanze.

Guardandole dal punto di vista botanico, non risultano un vero e proprio frutto (ha infatti caratteristiche diverse dal solito) ma un ingrossamento finale della parte inflorescente: difatti i suoi semi sono posti all'esterno del "frutto" e non all'interno come di consueto;
Ricchissima di vitamina C ma anche di B, E e K non si fa mancare nemmeno una buona quantità di sali minerali quali il potassio, il ferro, il magnesio, il calcio e altri;
anche il suo apporto calorico è differente dalla frutta normale e, in più, è composta da una buona percentuale di fibre;
gli si attribuiscono anche proprietà anti invecchiamento, grazie alla presenza di enzimi che contrastano i radicali liberi, nonchè capacità di attivare il metabolismo dei grassi: ottima, quindi, per evitare la formazione di eccessi di ciccia ed aiutarne lo smaltimento....

Insomma, un frutto con la F maiuscola......senza dimenticarne profumo e sapore che spesso le rendono irresistibili :))
Le abbiamo già viste nella preparazione dell'insalata di frutta, quindi oggi ve le propongo in un bel

RISOTTO CON LE FRAGOLE

280 gr. di riso carnaroli o arborio semintegrale
3 C di olio extravergine di oliva
1 scalogno medio
sale
300 gr. di fragole mature
1/2 bicchiere di vino bianco secco
un ciuffetto di prezzemolo
600 ml circa di brodo vegetale

  1. Mondare e tritare finemente lo scalogno. Scaldare 2 C di olio in un tegame basso, versare o scalogno con un pizzico di sale e lasciarlo rosolare qualche minuto finché imbiondisca leggermente.
  2. Lavare il riso sotto acqua corrente, scolarlo e versarlo nel tegame, unendo un pizzico di sale e mescolando per farlo tostare qualche minuto.
  3. Sfumare col vino bianco e lasciare evaporare.
  4. Portare a cottura il riso su fiamma moderata, aggiungendo poco alla volta del brodo e mescolando frequentemente. Verso la fine regolare di sale a piacere.
  5. Nel frattempo eliminare il picciuolo dalle fragole (tranne una o due a testa da conservare per decorazione), lavarle e tagliarle a pezzettoni.
  6. Unirle a fine cottura, mescolare e mantecare con un cucchiaio di olio. Spegnere, coprire e lasciare riposare qualche minuto.
  7. Distribuire nei piatti, decorando con le fragole intere rimaste.

mercoledì 27 aprile 2011

ODE ALLA VITA ...A MORTE DEVAGAR



Erroneamente attribuita a Pablo Neruda, al 6° giorno di lavori durante questo ritiro, sento proprio nel profondo del mio cuore di dedicare queste parole di meditazione a tutti coloro che, anche se per poco tempo, vi trovano posto per sedersi e rinfrancarsi dalle fatiche della vita quotidiana......

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.

Martha Medeiros

martedì 26 aprile 2011

ANDAR PER ERBE...


















Nel "tempo libero" a disposizione durante il ritiro tra una procedura e l'altra, tra un "esperimento" e l'altro, si ha l'occasione di scoprire talenti e virtù di ognuno dei miei compagni di "viaggio"...e poteva mancare tra le nostre "streghe" un'erbaiola ?
Eccola: lei è Piera che tra un lavoro e l'altro passeggia raccogliendo luppoli, rafani, tarassaco e altro, donandolo nelle cucine perchè lo trasformino in sfiziose pietanze.

Quello di cui vi accenno oggi è il luppolo selvatico.
Le foglie ed il "pennacchio le vedete in fotografia, il gambetto è ruvido e si raccoglie in marzo -aprile vicino a cespugli di rovi, spezzandolo dove il gambo è più tenero.
E' anche conosciuto come bruscandolo, aspargina, luartis ( a Milano) o lavertin secondo le regioni di raccolta.
Ha qualità diuretiche e lassative, tonificanti e rinfrescanti che stimolano le funzioni epatiche: un po' come tutte le erbette selvatiche :) ha un gusto un po' amarognolo e più le punte sono grosse più è saporito.

Si utilizza in cucina come gli asparagi, le punte per gustosi risotti o nelle insalatine di primavera, oppure tagliato al completo di foglie e gambo a pezzetti per preparare zuppe, frittate (anche senza uova) o per arricchire ripieni per pasta fresca. Volendo si scottano qualche minuto in acqua bollente salata e si condiscono con una citronette (olio, sale, pepe e limone).

Attenzione: come tutte le erbe selvatiche, anche di questi germogli non se ne deve fare un consumo eccessivo !!!

sabato 23 aprile 2011

PER UNA VOLTA LASCIAMOCI TENTARE








Sono in pieno ritiro a Borio Terme. L'ultimo di 7 lunghi o brevi anni, secondo il punto di vista da cui si vuole quantificare il tempo; sono giunta al termine di questo percorso iniziatico che è "l'inizio" di un percorso più lungo ed intenso: il cammino della vita......

Ma nei momenti di "relax" approfitto per postare la ricettina di una buona e classica torta di Pasqua, dato che non essendo a casa non ho dovuto organizzare nulla per il pranzo della festa !

TORTA doppio CIOCCOLATO

2 e 1/2 T di farina 0
1/2 T di cacao in polvere
2 c di cremortartaro
1 c di bicarbonato di soda
un pizzico di sale
1/2 T di olio di girasole
1/2 T di tofu vellutato
1/2 T di malto di riso
1/2 T di succo di acero
2 c di vaniglia in polvere
1 e 1/2 T di latte di soia o cereali
1 c di aceto di mele o riso

Per la glassa: sciogliere a bagnomaria 150 g. di cioccolato fondente minimo al 70% con 70 gr. di latte di soia o cereale, unendo un pizzico di sale.

  1. Riscaldare il forno a 175-180°. Ungere uno stampo d. 24 ed infarinarlo leggermente.
    In una ciotola setacciare la farina, il cacao, il lievito, il bicarbonato, la vaniglia e il sale.
  2. In un'altra terrina miscelare con un minipimmer gli ingredienti liquidi assieme al tofu.
  3. Unire mescolando accuratamente gli ingredienti liquidi a quelli asciutti.
  4. Versare il composto nello stampo ed infornare per 40-50 minuti o finché, inserendo uno spiedino al centro della torta, ne uscirà asciutto.
  5. Lasciare intiepidire, poi sformarla su una gratella e lasciare raffreddare completamente.
  6. Ricoprire la torta con la glassa calda e lasciare raffreddare prima di servire, decorando con una spolverata di cocco, granella di nocciole e ovetti di cioccolato colorati
  7. Sciogliere poco cioccolato fondente a bagnomaria, riempire un cornetto di carta oleata e decorare la superficie del dolce lasciando cadere fili di cioccolato fuso.








mercoledì 20 aprile 2011

MEDITERRANEA ... INDIA...


L'altro giorno ho trovato un pacchettino che era rimasto nascosto in un cestino della cucina con 3 chapati ormai simili a fogli di cartamusica sarda...così ho pensato di farmi un piatto fresco fresco e colorato
LA MODIFICA DELLA PANZANELLA

3 chapati secchi

2 pomodori maturi

1 cetriolo sodo

sale e pepe

origano secco

basilico fresco

olio extravergine d'oliva q.b.

1 C di maionese vegana
  1. Sistemare uno strato di chapati a pezzettoni sul fondo di una ciotola
  2. Tagliare a pezzetti il pomodoro e il cetriolo, puliti dai semi.
  3. Cospargere una parte delle verdure sul pane, condire con olio, sale e pepe a piacere (senza esagerare :)), cospargere a piacere con origano e basilico spezzettato.
  4. proseguire facendo altri strati e terminando con le verdure. Premere con la mano, compattando leggermente il composto.
  5. Lasciare riposare 20-30 minuti circa e consumare a temperatura ambiente, versando al centro un cucchaio di maionese vegan, frullata magari con un pezzetto di formaggio tipo olandese vegan di vegusto :)
  6. Senza parole !!

martedì 19 aprile 2011

UN PIZZICO DI CULTURA "DELLA DOMENICA"










Come non approfittare delle belle giornate che ci sta regalando questa pazzerella primavera? Domenica pomeriggio abbiamo deciso di dedicarla ad una gita "culturale" e così ci siamo recati alla "Certosa di Pavia". Erano parecchi anni che non la vedevo ma mi affascina sempre...la bellezza dell'arte riesce a toccare in profondità la mia anima, risvegliando in me quella piacevole sensazione che queste emozioni portano alla consapevolezza di quanto sia bello il nostro mondo naturale ma anche il creato dall'uomo se in armonia con esso...vedere tutti quegli stili, dal gotico al barocco, quelle magnifiche opere tra sculture, intarsio del legno e dipinti, ascoltando la storia che il monaco racconta con enfasi e che non riesce comunque a rendere la bellezza dell'arte, percepire il silenzio della solitudine monacale in cui vivevano i Certosini, e sorridere delle motivazioni "capricciose ed egoiche" che hanno spinto nei secoli al rifacimento continuo delle decorazioni e delle strutture della Certosa stessa....ahhhh....che meraviglia....se non ci siete mai stati organizzate una gita fuori porta e ne resterete sicuramente soddisfatti. Alla fine ti ritrovi nel negozietto dei frati Cistercensi che offrono una vasta scelta di erbe medicinali (molto efficaci), prodotti quali liquori, composte di frutta, cioccolato e altro...non se ne esce mai a mani vuote :))

LEGGENDO QUA E LA'


Ho finito di leggere un libro davvero particolare e utile: si tratta dell'ultima pubblicazione di Umberto Veronesi "Dell'amore e del dolore delle donne".
Lo consiglio alle femminucce perchè in modalità molto "discorsiva" Veronesi parla della parte più profonda delle donne, della loro essenza, delle caratteristiche determinanti la loro femminilità più intima...interessante come un uomo, attraverso il costante contatto con le donne nei momenti forse più difficili della loro vita, abbia sviluppato una sensibilità che completa il suo essere quello che è: un uomo di scienza che ha dedicato la sua vita nella ricerca di una modalità di cura ed intervento che rispettasse la completezza della donna...... opportunità di ritrovare sè stesse e la propria femminilità ed importanza dimenticata, nonché il ricordarsi di essere degli "esseri" davvero speciali. Buona lettura!

IL BUONDI' SI VEDE DAL MATTINO


Nonostante la consapevolezza che siano prodotti industriali e ricchi di grassi di ignobile qualità e aromi artificiali, è davvero impegnativo resistere al richiamo del profumo che ti riempie le narici quando passi davanti alle caffetterie di buonora......e così oggi voglio postare una delle tante ricette che ci permettono di sfornare deliziose briochine sane ma gustose:

GIRELLE UVETTA E CIOCCOLATO

300 gr. di farina 0
300 gr. di manitoba
25 gr. di lievito di birra fresco
un pizzico di sale
150 ml. di latte di riso (o altro cereale)
50 gr. di olio di girasole leggero
200 gr. di malto di riso
70 gr. di uvetta ammollata in acqua
la scorza di 2 limoni
una manciata di gocce di cioccolato fondente
cannella in polvere
un pizzico di vaniglia in polvere

  1. In una ciotola capiente versare 150 gr. di farina 0; Sciogliere il lievito nel latte di riso tiepido con 1 C di malto di riso e versarlo nella farina mescolando con un cucchiaio di legno, fino ad ottenere una pastella morbida (lievitino). Lasciare riposare per un'ora e mezza coprendo la ciotola.
  2. Trascorso il tempo necessario, unire la farina restante, la vaniglia, l'olio, le uvette, la buccia di limone, il malto impastando e aggiungendo poca farina se risultasse troppo appiccicoso, fino ad ottenere un composto morbido ed elastico.
  3. Sistemarlo in una ciotola capiente, coprirlo e lasciarlo lievitare per 4 ore.
  4. Riscaldare il forno a 180°; foderare due teglie con carta da forno.
  5. Versare l'impasto lievitato sulla spianatoia infarinata e stenderlo col matterello formando un rettangolo con spessore massimo di 1/2 cm.
  6. Spennellarne la superficie con poco olio di girasole, cospargere con le gocce di cioccolato e spolverare generosamente con la cannella.
  7. Arrotolare su sè stesso l'impasto partendo dal lato più lungo; tagliare a triangoli il rotolo e disporre sulla teglia le girelle. Lasciare lievitare ancora un quarto d'ora, poi infornare e cuocere per 12-13 minuti o finché cominceranno a dorare e saranno praticamente cotte.
  8. A questo punto togliere la teglia dal forno e irrorare le brioches con del malto di riso fatto scendere a filo da un cucchiaino.
  9. Rimettere in forno e lasciare dorare per altri 2-3 minuti.
  10. Sfornare e lasciare raffreddare prima di servirle.

IL GUSTO DELLA CUCINA NATURALE IN CAMPAGNA







Sabato pomeriggio si è concluso il ciclo del corso di cucina naturale svoltosi nell'agriturismo della Lia.
Sono stati due sabati molto interessanti che Lia, Simona, Barbara & Barbara, Alice e Mara hanno trascorso tra piacevoli scoperte e approfondimenti di conoscenza di alcuni ingredienti magari un po' particolari, nonché il loro relativo uso per esaltarne le proprietà nutrizionali, gustative e curative.
Il tutto si è svolto nel tepore delle campagne lodigiane, ascoltandone la pace e il silenzio interrotto solo dalle nostre voci, dagli "ohhh" di stupore, "ahhh" di sorpresa e "mhhhh" goderecci :))
Una cucina dove si è creato, ancora una volta, un legame importante, quello che unisce le persone (soprattutto le donne) a conoscere nuovi orizzonti, sempre alla ricerca di un migliore stato di benessere e salute per sè stesse e, in primis, per i propri cari; ma anche per ritrovare sè stessi nell'armonia della natura.
Abbiamo cucinato piatti semplici ma gustosi, utilizzando per la maggior parte tutti ingredienti km. 0, prodotti con modalità biologiche (reali) dalle Trecascine o dai loro vicini. Si stanno davvero impegnando per promuovere i frutti di un lavoro duro ma che porta a grandi soddisfazioni, come quello della Cinzia orgogliosa del suo grano monococco (di cui parlerò in un prossimo post) e dei suoi legumi nati da semenze col "pedigree" e della Lia stessa con le sue gustose verdure come le rape lodigiane, le erbe selvatiche, le zucche e i suoi frutti antichi......o del risone semigreggio Arborio dal chicco piatto e dal gusto intenso che coltivano alla Cascina Caremma di Besate.
Insomma, tra glicini in fiore, mici e micetti, cavalli e trattori abbiamo cominciato a "seminare" anche in quel di Lodi e chissà...quali frutti si raccoglieranno !

venerdì 15 aprile 2011

A TUTTE LE DONNE "INTELLIGENTI" DELLA MIA VITA :)



Mentre smistavo la posta elettronica ho trovato un bel regalo ..... e così è tutto il giorno che mi "lodo e mi sbrodo " , dando un'interpretazione diversa a quei chiletti in più degli ultimi tempi :DDDD
Grazie Barbare' !

Qualche tempo fa, sulla vetrina di una palestra, comparve un manifesto che rappresentava una ragazza spettacolare, accompagnata dalla scritta


'QUEST'ESTATE VUOI ESSERE SIRENA O BALENA ?'.

Si dice che una donna, di cui non ci è pervenuta la tipologia fisica, abbia risposto alla domanda in questi termini :
'Egregi signori, le balene sono sempre circondate da amici (delfini, foche, umani curiosi), hanno una vita sessuale molto vivace ed allevano dei cuccioli che allattano teneramente. Si divertono come pazze coi delfini, e si strafogano di gamberetti. Nuotano tutto il giorno e scoprono posti fantastici come la Patagonia, il mar di Barents o le barriere coralline della Polinesia. Cantano benissimo e registrano talvolta dei CD. Sono impressionanti e sono amate, difese ed ammirate da quasi tutti.
Le sirene non esistono. Ma se esistessero farebbero la fila dagli psicologi in preda ad un grave problema di sdoppiamento della personalità (donna o pesce?).
Non avrebbero vita sessuale perché ucciderebbero tutti gli uomini che si avvicinano (e del resto come farebbero)? Non potrebbero fare neanche bambini.
Sarebbero graziose é vero, ma solitarie e tristi. E del resto chi vorrebbe vicino una ragazza che puzza di pesce?
Non ci sono dubbi, io preferisco essere una balena.

P.S. : In quest'epoca in cui i media ci mettono in testa che solo le magre sono belle, io preferisco mangiare un gelato coi miei bambini, cenare con un uomo che mi piace, bere un vino bianco coi miei amici. Noi donne prendiamo peso perché accumuliamo tante di quella conoscenza, che nella testa non ci sta più e si distribuisce in tutto il corpo. Noi non siamo grasse, siamo enormemente colte.
...ogni volta che vedo il mio sedere in uno specchio penso: 'Mio Dio, come sono intelligente
!'

SEITAN GLACE'



Oggi presento un'altra proteina vegetale ben conosciuta ed apprezzata nella cucina naturale: Il seitan!
Si tratta di glutine estratto dalla farina di grano tenero (normalmente di tipo manitoba perchè ne risulta più ricca ).
Con una discreta percentuale di proteine di base, viene arricchito anche di sali minerali attraverso la cottura durante la sua produzione. Per renderlo un alimento davvero completo dovrebbe essere consumato preferibilmente abbinandolo nel piatto a dei legumi, poiché carente di lisina e treonina (due aminoacidi essenziali).
E' un alimento assolutamente vietato per chi soffre di intolleranze al glutine ed è, comunque, da consumarsi con moderazione poichè, proprio per la sua conformazione, risulta rendere la digestione un po' "impegnativa".
Necessita di pochi minuti di cottura, ha una consistenza molto simile alla carne anche se più morbida, è versatile e semplice da utilizzarsi per preparare delle gustose ricette che verrano apprezzate soprattutto dagli amici "carnivori" incalliti :)))...
Sul mercato ne troverete di diversi tipi:
naturale (non deve essere troppo chiaro perchè significherebbe che non è stato cotto con sufficiente shoyu o tamari, ingrediente indispensabile per l'arricchimento nutrizionale del prodotto)
alla piastra più saporito ma con aggiunta di olio
rielaborati in salsicce, wurstel, crocchette, affettati ecc....molto sfiziosi ma da consumarsi saltuariamente.
L'importante è che si tratti sempre di prodotto BIOLOGICO ...

La ricettina che vi racconto è un semplice

SEITAN GLASSATO ALLO ZENZERO E LIMONE

300 gr. di seitan
1 C di farina 0
sale e pepe
succo di 1/2 limone
2 cm. di zenzero fresco
3 C di olio extravergine di oliva
acqua q.b.
una manciata di olive nere
un pizzico di erebe aromatiche essicate a piacere

  1. Tagliare il seitan a bastoncini o cubetti a piacere.
  2. Pelare e tagliare a quadrettini piccolissimi lo zenzero, versarlo nel tegame con l'olio caldo, condire con un pizzico di sale, unire il seitan infarinato, ancora un pizzico di sale e rosolare velocemente. aggiungere le olive e le erbe scelte.
  3. Nel frattempo stemperare la farina rimasta con il succo di limone, il sale, il pepe e poca acqua. Togliere il tegame dal fuoco, versare la glassa mescolando accuratamente con un cucchiaio di legno ed aggiungendo altra acqua fino ad ottenere una salsina che glasserà il nostro seitan senza "impastarlo".
  4. Rimettere sul fuoco a fiamma moderata, mescolando finché prenderà il bollore e cuocendo per 2 minuti.
  5. Spolverare con prezzemolo tritato e servire caldo.
PS: La foto della ricetta la troverete nel post sulle verdure saltate :)

mercoledì 13 aprile 2011

ENERGIA ED ALLEGRIA


Quando vi sentite un po' "mosci", vi sentite un po' "spenti" o quando sentite il bisogno di rivitalizzarvi ecco il piatto con lo stile di cottura adatto all'esigenza: LE VERDURE SALTATE; questa modalità di preparazione rende le verdure cariche di energia "allegra" che permette di aiutare l'organismo ad eliminare gli accumuli di tossine ed eventuali appesantimenti dovuti ad eccessi di cibi animali e grassi del passato, ma non solo, soprattutto le foglie verdi rendono elastici i tessuti; se lo possedete cucinate questa semplice e veloce ricetta con il wok e con l'olio di sesamo...sentirete che bontà!

2 carote

1 porro

2 cipollotti freschi
foglie verdi magari quelle dei ravanelli
1 C di semi di sesamo

2 C di olio di sesamo
sale

succo di zenzero fresco

  1. Mondare le verdure e tagliarle a fettine sottili diagonalmente oppure a julienne.
  2. Scaldare il wok o un tegame a fondo pesante, versare l'olio di sesamo e, quando sarà caldo, unire i porri, un poco dei semi di sesamo con un pizzico di sale; fare saltare la verdura nella pentola, aiutandosi con due bastoncini di bambù oppure con un cucchiaio di legno: il movimento deve proprio permettere alle verdure di "saltare" dal basso verso l'alto. Ripetere l'operazione con le altre verdure scelte, facendole cuocere sempre con l'aggiunta ogni volta di un pizzico di sale e uno di semi di sesamo.
  3. Togliere le verdure quando sono ancora croccanti e il loro colore sarà brillante, versarle in un piatto da portata e, prima di servire, condirle con succo di zenzero a piacere.
  4. Ieri sera l'ho abbinata ad un seitan che troverete nel prossimo post ....



martedì 12 aprile 2011

UN VERONESE ALLA MILANESE


Ricco di fibre che lo rendono il vegetale ideale per problemi di stitichezza, possiede una buona riserva di sali minerali, soprattutto il selenio, e un po' meno di vitamine; ipocalorico, ha proprietà rimineralizzanti, diuretiche e depurative; stimola le funzioni digestive, riduce la pressione arteriosa e il colesterolo; poiché risulta ricco anche di ossalati (come diversi altri vegetali) che, in grande quantità, possono interferire nell'assorbimento di sali minerali come calcio e ferro, consumatelo abbinandolo a della vitamina C (come il succo di limone) che pare neutralizzi l'effetto inibitorio degli stessi.
E dopo l'angolo di Superquark torniamo nella mia piccola cucina naturale per cucinare questa radice in maniera davvero sfiziosa.....

SEDANO DI VERONA (O SEDANO RAPA) ALLA MILANESE

1 sedano rapa
4 C di farina 0
pangrattato
semi di sesamo
sale q.b.
1 c di maggiorana essicata
olio di girasole per friggere

  1. Sbucciare il sedano, eliminare la parte delle radici inferiore e tagliarlo a fette alte 1/2 cm.
  2. Sbollentarlo in acqua leggermente salata e con una spruzzata di limone (eviterà di diventare scuro) per 2 minuti. Scolarlo e mettere da parte.
  3. In una ciotola stemperare la farina con acqua q.b. ad ottenere una pastella fluida, insaporire con sale e maggiorana.
  4. In altra ciotola mescolare pangrattato e semi di sesamo.
  5. intingere le fette nella pastella di farina, poi passarle nel composto di pangrattato impanandole accuratamente.
  6. Scaldare l'olio in un tegame, immergervi le fette di sedano rapa e cuocere ad immersionea fuoco medio, finché diventeranno dorate. Scolare su carta assorbente e servire con una salsa ottenuta mescolando tamari o shoyu, acqua e qualche goccia di acidulato di riso o di limone.

UNA DOMENICA DI RELAX








Domenica pomeriggio avevo voglia di riunire il clan famigliare così, ambress ambress, ho pensato di organizzare una "merenda" .... non tutti erano "nullafacenti" e liberi per accettare l'invito, però è stato ugualmente un pomeriggio tranquillo e sereno, arricchito da una profumata macedonia di frutta fresca, succhi di frutta centrifugata, torta margherita, tartine croccanti e golose e un bel sidro di mele naturale......le persone che amiamo, la semplicità di un cibo preparato in pochi minuti, chiacchere, massaggino shiatsu sulla poltrona, musica e fotografie da sfogliare e commentare...
cosa vogliamo di più dalla vita? :))
Mi auguro che questi momenti possano creare un bel album di ricordi soprattutto nei bimbi del nostro cuore!
PS: nelle foto...Igor (mio fratello) versione "boccaccesca", Daniel (il mio nipotino) con suo papà Andrea e, in secondo piano vicino a Igor il mio mostrillo...ovvero Robert :))

domenica 10 aprile 2011

NEL RISOTTO SENZA PRURITI


In una giornata più simile al principio d'estate che della primavera si è svolto il primo corso base nell'agriturismo della Lia....giornata molto piacevole, cucinando nel fresco dei locali antichi e mangiando al piacevole tepore dell'aia antistante la cucina. Sabato prossimo ci sarà la seconda giornata e cercherò di trovare il tempo per immortalare questo magico luogo di relax con qualche foto.
Finito il corso sono entrata nel loro spaccio bio, acquistando erbe selvatiche come le ortiche e la farinella, un bel cavolo romanesco e dei porri; hanno dei prodotti davvero interessanti come un arborio integrale dai chicchi grossi e piatti che non avevo mai visto....settimana prossima me ne prenderò un po'. Naturalmente la cena si è sviluppata proprio attorno alla borsa della spesa rurale e, come d'incanto, eccoti apparso sulla tavola un bel

RISOTTO CON LE ORTICHE

300 gr. di riso carnaroli semintegrale
250 gr. di ortiche tenere (solo le foglie raccolte con i guanti di lattice :))
1/2 cipolla
1 scalogno
1/2 bicchiere di vino bianco secco
sale e pepe qb.
3 C di olio evo
  1. Risciacquare con cura le foglie di ortica e sbollentarle 1 minuto in acqua bollente leggermente salata. Scolarle conservando l'acqua di cottura.
  2. Nel frattempo mondare e tritare finemente cipolla e scalogno, versarle in un tegame basso assieme a 2 C di olio evo ed un pizzico di sale.
  3. Lasciare rosolare finché appassiranno, unire il riso lavato e scolato, un pizzico di sale e tostare delicatamente.
  4. Sfumare con il vino, lasciare evaporare, poi cominciare la cottura del risotto unendo poco alla volta l'acqua di cottura delle erbe, regolando di sale, fino a portarlo a cottura al dente (il risotto deve avere la consistenza cosiddetta "all'onda" cioè non compatta ma morbida) mecolando spesso con il cucchiaio di legno.
  5. Poco prima di spegnere, unire le ortiche frullate e mescolare con cura.
  6. lasciare cuocere pochi minuti, spegnere, mantecare con un cucchiaio di grana vegan (a piacere) e un cucchiaio di olio evo. Coprire e lasciare riposare per 5 minuti.
  7. Servire e gustare !
NB: E' un risotto sfizioso ma anche ricco di proprietà nutrizionali e curative; l'ortica è antidiabetica, astringente e depurativa, diuretica ed emostatica, fonte di vitamina C e molti sali minerali quali calcio, potassio, ferro etc.. ottima contro lo stress fisico ed emotivo, in caso di renella, enteriti, stanchezza e molto altro....è sufficiente per provare la ricetta? :D

venerdì 8 aprile 2011

I MAGNIFICI 20



Ho appena finito di leggere un libro interessante di Marco Bianchi: "I magnifici 20". Ho conosciuto personalmente l'autore ad una presentazione del libro ed ho avuto modo di chiaccherarci: è un ragazzo in gamba, pieno di energia e vitalità, entusiasta ricercatore biochimico molecolare che si sta impegnando nel filone della ricerca alimentare, divulgando tutti i molteplici pregi per il nostro benessere e per la prevenzione di patologie ormai molto diffuse attraverso l'utilizzo di alimenti comuni e meno comuni, utilizzati normalmente e meno utilizzati... libro scorrevole nonostante le molte nozioni scientifiche: un piccolo manuale del biochimico ma, finalmente, comprensibile anche al "popolo".....Molti spunti, scoperte e riscoperte, il tutto arricchito da consigli "ricettosi" molto graditi. Insomma: un mezzo in più per accrescere la nostra consapevolezza nell'ambito nutrizionale, il che non guasta mai !!!
PS: alla mia età posso ormai anche permettermi pubblicamente di dichiarare che il Dott. Marco Bianchi è anche un cosiddetto "bel vedere" :DDD....spero che mi perdoni la sfacciataggine :) ...ciao Marco, resto in attesa dell'imminente pubblicazione (maggio 2011) del nuovo libro, che sarà "le ricette dei magnifici 20"

MUSICA E GUSTO


Eugenio Finardi - Patrizia (1981)

Hai il cuore pulito
come appena nevicato,
ma caldo e forte
come un cavallo imbizzarrito
che ti fa capace di arrabbiarti
poi subito di calmarti
e che di amarmi
non ha mai dubitato.
E amo il tuo sapore
di fragole e di panna
d'estate, d'erba appena calpestata.
Ti amo perché sei solare.
perché ti so capire,
ti amo per come mi ami tu,
io ti amo per come mi ami tu.

Hai gli occhi verdi come il mare
di un atollo tropicale
aperti come il cielo delle praterie,
occhi senza male
che non san nasconder niente
nemmeno quanto
tu sia intelligente.
E amo il tuo sapore
di fragole e di panna
d'estate, d'erba appena calpestata
Ti amo perché sei solare,
perché ti so toccare,
ti amo per come mi ami tu
io ti amo per come mi ami tu
io ti amo per come mi ami tu.

Ti amo perché sei una donna,
ma anche un vero uomo,
un'amica, un socio,
a volte un maggiordomo,
perché giochi tutti i ruoli
ma ti piaci in uno solo,
quello di donna
con vicino il suo uomo.
E amo il tuo sapore
di fragole e di panna
d'estate, d'erba appena calpestata.
Ti amo perché sei solare,
perché sai far l'amore,
ti amo per come mi ami tu,
io ti amo per come mi ami tu,
io ti amo per come mi ami tu


UN'INSOLITA INSALATA

Un paio di sere fa, al ritorno di una giornata intensa di impegni e caliente come temperatura meteo, mi è venuto un desiderio incredibile di mangiare un'insalata di frutta che avevo visto durante il corso di cucina ayurvedica...ipso facto mi sono messa all'opera e, sulle note di "Patrizia" di Eugenio Finardi io e Robert ci siamo rinfrescati con questa insolita insalata dai colori sgargianti, i profumi stuzzicanti e il gusto godereccio che la frutta, abbinata agli oli essenziali della menta e dello zenzero, è in grado di regalare. In diverse culture la frutta è consumata prima dei pasti, mentre noi abbiamo la "pessima" abitudine di farlo alla fine, provocando quella spiacevole sensazione di gonfiore. La frutta non necessita di una vera e propria digestione quindi, magiandola prima del pasto, arriva piuttosto velocemente nella zona intestinale dove vitamine, enzimi e nutrienti preziosi possono essere assorbiti in maniera più efficiente. Ricordiamoci che la frutta deve essere bella matura ma non deteriorata. Magari, prossimamente, vi racconterò nello specifico le proprietà di ogni frutto usato.... :)

INSALATA DI FRUTTA PROFUMATA


1 mango maturo
1 cestino di fragole mature italiane
1 pera morbida e succosa
2-3 datteri naturali medjoul

2 cm. di radice di zenzero fresca

1 C di succo di acero

succo di 1 arancia bio

5-6 foglioline di menta fresca
  1. Lavare tutta la frutta prima di pulirla ed asciugarla.
  2. Incidere verticalmente il mango aprendolo a metà. Con l'aiuto della punta di un coltello estrarne il nocciolo lungo e piatto.
  3. Incidere la polpa formando un reticolato, poi piegare la parte con la buccia verso l'interno e staccare i quadretti incisi di mango che si apriranno con questa operazione.
  4. Tagliare a fettine o pezzetti non troppo piccoli le fragole, tagliuzzare a pezzetti piccoli i datteri (eliminandone il nocciolo) e a dadini la pera (a piacere sbucciata o no).
  5. Pelare e grattuggiare finemente lo zenzero.
  6. Condire con il succo di arancia e di acero, il succo di zenzero (ottenuto schiacciando con le mani la polpa grattugiata) e le foglioline di menta spezzettate.
  7. lasciare riposare coperto per 5 minuti al fresco e servire in ciotole individuali 30 minuti prima del pasto.

martedì 5 aprile 2011

CUCINA NATURALE IN AGRITURISMO


























La Lia, gestisce con la sua famiglia un'azienda agricola nelle campagne lodigiane, che produce frutta e verdura biologica davvero straordinaria, ricca di amore e passione per la terra e i suoi preziosi frutti, e quando mi ha proposto di organizzare un corso introduttivo all'alimentazione naturale ho accettato con entusiasmo.
Così sabato 9 e 16 aprile, nei locali del suo agriturismo cucineremo cereali, verdure, proteine vegetali, legumi e frutta in modo semplice ed equilibrato: un corso fatto apposta per chi vuole avvicinarsi con interesse curioso ad un'alimentazione antica ma finalmente riscoperta!

ERRATA CORRIGE: nell'elenco della seconda giornata le ricette che prepareremo col frumento saranno la pasta integrale col ragù vegetale e il cous cous speziato

A TUTTI FAI SAPERE QUANTO E' BUONO IL CIOCCOLATO CON LE PERE !


Un abbinamento classico ma sempre di successo ed ecco che sforniamo una bella torta morbida e mostosa, più buona il giorno dopo quando i sapori hanno "approfondito" la loro conoscenza amalgamando così aromi e profumi .

TORTA MORBIDA AL CIOCCOLATO E PERE

180 gr. di farina di farro bianca
70 gr. di farina integrale
4 pere profumate e morbide
100 ml. di olio di girasole
un pizzico di sale
un pizzicone di vaniglia in polvere
3-4 C di marsala secco o rum
1 bustina di cremortartaro
60 gr. di cacao amaro in polvere
350 gr. di malto di riso
50 gr. di succo di acero
una manciata di gocce di cioccolato fondente

  1. Preriscaldare il forno a 180°; ungere una teglia d. 26 ed infarinare leggermente.
  2. Mondare le pere, tagliarle a quadretti e marinarle con il liquore scelto. Mettere da parte.
  3. Setacciare in una ciotola la farina di farro, il lievito, il cacao e il pizzico di sale; unire la farina integrale, la vaniglia e mescolare.
  4. Mesolare in un'altra ciotola l'olio, il malto e il succo di acero, poi versarlo nel composto asciutto. Unire le pere con il loro succo di marinatura, mescolare con un cucchiaio di legno fino ad amalgamare con cura gli ingredienti.
  5. Versare il composto cremoso nella teglia, cospargere col cioccolato fondente ed infornare per 40 minuti circa, finché inserendo uno spiedino di bambù al centro della torta, ne uscirà pulito dall'impasto.
  6. Lasciare intiepidire prima di sformare e raffreddare completamente il dolce su una gratella da pasticceria prima di servire.

UNA GITA IN CAMPAGNA





Una gita "fuori porta" ci voleva proprio per onorare la bellissima giornata che ci ha regalato la scorsa domenica; così, dopo pranzo, ci siamo lanciati nella quiete delle collinose campagne piacentine della Val Tidone.
A casa di Carla, amica carissima ormai di vecchia data e refugium peccatorum di qualsiasi animale sperduto o opportunista :)) e Vittorio, bravissimo insegnante in pensione che Daniel ha osservato con stupore chiamandolo "babbù" come chiama lui Babbo Natale perchè moooolto somigliante al magico personaggio, Robert e Daniel (mio nipote) hanno respirato l'aria tiepida e profumata dagli alberi da frutta in fiore, hanno sbirciato gallo e galline (di varie e bellissime razze) impegnate nella covata delle uova nel loro bellissimo chalet-pollaio, si sono divertiti ossevando la povera papera ormai cieca che, dondolante, si avvicinava per fare la loro conoscenza, hanno "riposato" sul dondolo immerso nel giradino-zoo per poi impegnarsi in una divertente"caccia al tesoro" dove il tesoro erano i tanti gatti che, saggiamente nascosti osservavano questi ospiti sconosciuti ......
E, per concludere la giornata, una visita nella casa delle "meraviglie" di Nunzia, professoressa di applicazioni tecniche in pensione e trasformata da anni in "fattrice didattica" con la sua stanza dei balocchi che fa spalancare gli occhi e le bocche dei bambini, contadina nell'azienda biologica di suo figlio, collezionista di "milioni" di caccavelle antiche ed inventrice di oggetti utili e curiosi.....nonchè maga degli arancini siciliani e della caponata !!!!
Insomma un pomeriggio davvero piacevole dove "ciàcole" e tè verde fresco hanno allietato i nostri cuori e rinnovato la nostra energia........grazie a voi cari amici del cuore !!!

venerdì 1 aprile 2011

UFFA CHE BARBA !!!!


E' arrivata la primavera ! Lo si capisce non solo dalle giornate tiepidine di sole, dal cielo azzurro e dalle gemme che sbocciano sui rami degli alberi spogli, ma anche dai frutti che troviamo sui banchi del mercato: ecco finalmente che compaiono fave e agretti. Fin da piccola attendevo la stagione degli agretti che conoscevo come barba dei frati. Mi piaceva la loro forma, il loro sapore e quella consistenza morbida ma croccante e mi piaceva anche mondarli, levando quella piccola radichetta che rendeva così il mazzo di un verde brillante. Il suo nome scientifico è Salsola soda e cresce lungo le zone costiere; nel passato questa pianta veniva bruciata per ottenere dalle sue ceneri il carbonato di sodio ovvero la soda.
Sono ricchi di potassio, caroteni, vitamina C e B3, ma anche di calcio; hanno caratteristiche diuretiche e depurative. Buonissimi semplicemente scottati o cotti al vapore, conditi con un po' di limone o ripassati velocemente in padella con olio e aglio.
Grazie madre natura :))