Non vi è nulla di più fugace che il cibo ... ma nella memoria il suo ricordo rimarrà immortale ...


lunedì 9 giugno 2014

UMILE .... NOBILE .... SEMPLICE .... PREZIOSA QUINOA

Ne ho già parlato quiqui ma ci sono sempre informazioni interessanti e utili su questo pseudo cereale che è  la quinoa.
Nutrizionalmente interessante, per alcuni aspetti anche più dei tradizionali cereali come il frumento, possiede altre qualità che la rendono un ingrediente che non deve mancare nella dispensa di una cucina naturale: è veloce da cuocere, versatile e saporita, occupa poco spazio nello stoccaggio in dispensa e rende molto nei piatti, con piccole quantità in pentola ..... Ottima per gli asporti :)
Prima di tostarla o cucinarla, va lavata abbondantemente sotto acqua corrente, in modo da rimuovere l'eventuale presenza di residui di saponina che potrebbe lasciarle un retrogusto amarognolo.
Gli abbinamenti sono infiniti e, in questa ricetta la propongo leggermente speziata con l'intento di farne una rivisitazione di una 

"PAELLA" DI QUINOA
2 cipollotti freschi con il verde
1 spicchio di aglio
1 scalogno
1,5 T di quinoa (dorata, rossa, nera o mista)
1 bustina di zafferano
1/2 c di sale affumicato danese (facoltativo)
1/2 c di cumino in polvere
un pizz. di pepe di cayenna (o peperoncino)
100 g di pomodorini datterino in quarti, eliminando i semi
una manciata di germogli di pisello (o altro)
1 piccolo peperone rosso a dadini
1 piccolo peperone giallo
250 gr. di fagioli rossi o neri cotti e scolati
3 T di brodo vegetale o acqua
2 zucchine a dadini
1 T di piselli scottati
2 cuori di carciofo mondati e affettati sottilmente
2 C di olio extravergine di oliva
  1. Risciacquare la quinoa sotto acqua corrente, aiutandosi con un colino a maglie fitte per non disperdere i granellini; scolare l'acqua in eccesso e versare in una casseruola con fondo pesante, unire l'acqua o il brodo, un pizzico di sale e portare a bollore, poi abbassare la fiamma, coprire e lasciare cuocere per 15 minuti circa, finché il liquido sarà assorbito, si saranno formati i buchi nella quinoa e si noterà la codina (germe) staccata dal chicco; levare dalla fiamma e lasciare riposare 10 minuti con il coperchio.
  2. Nel frattempo rosolare in un tegame ampio e basso la parte bianca dei cipollotti tagliata a dadini, con l'aglio tritato e lo scalogno affettato; unire un pizzico di sale, poi aggiungere lo zafferano e le altre spezie, lasciando soffriggere per un minuto.
  3. Unire le verdure (tranne i germogli) e saltarle per due minuti a fiamma vivace, con un pizzico di sale, finché saranno tenere ma al dente.
  4. Infine unire la quinoa cotta, saltare gli ingredienti senza schiacciare il cereale, regolare di sale e pepe a piacere e servire tiepida, spolverando con la parte verde dei cipollotti affettati sottilmente e una manciata di germogli.

domenica 8 giugno 2014

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: NELLA PRECEDENTE VITA MIA SORELLA ERA UN GATTO ... O....


... "Nella prossima vita voglio essere un gatto. Dormire venti ore al giorno e aspettare che ti diano da mangiare. Starsene seduti a leccarsi il culo. Gli umani sono dei poveretti, rabbiosi e fissati"
Charles Bukowski, Il capitano è fuori a pranzo, 1998 (postumo) 
Giada è mia sorella minore e fin da piccola aveva un sogno: fare la veterinaria.
Poi la vita qualche volta ti porta a "scelte" differenti, spesso non dipendenti solo dai tuoi sogni ma da chi dovrebbe aiutarti a realizzarli ..... ma i sogni spingono non solo dalla porta del cuore e dai meandri dell'anima ... ma nella vita "diversamente scelta".
Così lei passa le vacanze, i week end e le serate tra colonie feline e chiavi, come San Pietro,  di case dove regnano gatti, gattini e gattoni, che rimangono in sua "temporaria custodia" quando i rispettivi proprietari si devono assentare per qualche giorno.
Ma Giada, alias Madame Tigresse, non solo si occupa di pulire le cassette e dar loro da mangiare, li coccola e li accudisce con amore ... lo stesso amore che loro le riservano sempre .... costantemente .... come i suoi tanti mici che vivono nella sua "gatteria" ovvero la casa che è più dei gatti che dei cristiani :) ... 
Se state cercano una cat sitter coi fiocchi Madame Tigresse fa proprio per voi !!!!

sabato 7 giugno 2014

NOBILE ARTE DEL RICICLO .... POLPETTINE DI MELANZANE E MANDORLE

Polpette, polpettoni, polpettine, burger ..... difficile trovare qualcuno con le ami profondamente e che riesca a resistere al loro fascino .... le guardi .... e ti sale l'acquolina .... sono una delle loro tante fans e, ultimamente, mi vengono richieste a gogo .... negli eventi, negli asporti, sulla tavola di casa .... e la prossima settimana un corso di cucina tutto su di loro :D

Nate come cibo povero che prevedeva il riciclo degli avanzi, attorno al 1450 se ne trova traccia nel Libro de Arte Coquinaria scritto dal cuoco Martino de Rossi da Como, personaggio innovatore che segnò l'evoluzione della cucina medievale trasformandola per l'epoca rinascimentale.

Qui si parla di polpette cucinate con tagli nobili e non più con avanzi e, probabilmente, il nome polpetta deriva proprio da polpa.

Ormai le polpette, col passare dei secoli, si sono evolute e troviamo molteplici ingredienti che si incontrano nelle ciotole delle cucine di tutto il mondo, per poi prendere forma nelle mani dei loro appassionati fautori .....

Quelle di cui vi racconto oggi, hanno come ingrediente base le melanzane, che si accoppiano alle mandorle .... un gusto intenso, amaro-piccante che si addolcisce con le mostose mandorle per ricavarne piccole sfere da gustare come finger food per un aperitivo greco .... ottimi mezedes dal profumo mediterraneo !!!


POLPETTE DI MELANZANE E MANDORLE

500 g di melanzane tonde
1 C di farina di lino
120 g di farina di mandorle
150 gr. di mandorle pelate a granella
pangrattato q.b.
sale e paprica dolce o piccante a piacere
1/4 T di foglie di basilico fresco
4 foglie di menta fresca
  1. Scaldare il forno a 180°, lavare le melanzane, inciderne la polpa per la lunghezza e con una profondità di circa 2 cm., poi infornarle e cuocere per 20/30 minuti finché saranno morbide.
  2. Eliminare la buccia e versare la polpa in una ciotola capiente.
  3. Unire la farina di mandorle e di lino, condire con sale e paprica a piacere e impastare con le mani aggiungendo pangrattato fino a ottenere una consistenza morbida ma compatta.
  4. Unire le erbe spezzettate grossolanamente, poi, con le mani unte, formare delle sfere grandi quanto piccole albicocche, passarle nella granella di mandorle e distribuirle su una teglia bassa foderata con carta forno.
  5. Spruzzare con poco olio extravergine di oliva e infornare, sempre a 180°, per circa 15 minuti, finché le mandorle saranno dorate.
  6. Servire tiepide o a temperatura ambiente accompagnandole con salse a piacere (pomodoro, yogurt di soia ed erba cipollina, tzatziki ecc...)