Non vi è nulla di più fugace che il cibo ... ma nella memoria il suo ricordo rimarrà immortale ...


martedì 5 agosto 2014

TOFU O NON TOFU ?

Deliziose, leggere e nutrienti, diventano una valida alternativa per una pietanza gustosa ed equilibrata !!!!

SCALOPPINE DI TOFU AL MARSALA
Dosi per 4 persone
200 g di tofu naturale
150 g di Marsala secco 
2 C di succo di limone
2 C di amido di mais
sale e pepe q.b.
3 C di tamari
un pizzico di aglio in polvere
2 C di olio extravergine di oliva
  1. Tagliare il tofu in fettine dallo spessore di mezzo centimetro circa e infarinarle da entrambi i lati con l'amido che renderà la consistenza più cremosa.
  2. Scaldare su fiamma medio bassa l'olio in una padella, distribuendolo su tutta la superficie, poi rosolarvi entrambi i lati delle fettine di tofu fino a renderle delicatamente dorate.
  3. Sfumare con la salsa di soia e col succo di limone, unire un pizzico di sale e di pepe, poi aggiungere l'aglio in polvere e, infine, il marsala.
  4. Lasciare restringere il liquore fino a glassare le scaloppine; levare dal tegame e distribuire nei piatti accompagnando con contorno a piacere (io ho utilizzato dei piselli saltati velocemente con scalogno, sale e pepe).

I prodotti derivanti dalla soia, contengono dei composti antiossidanti chiamati isoflavoni, chimicamente simili agli estrogeni. Sono questi fito-estrogeni che provocano spesso polemiche nel mondo della nutrizione.



I sostenitori di una dieta ricca di soia, dichiarano che prodotti come il tofu possono:

  1. ridurre il rischio di sviluppare alcuni tumori
  2. abbassare il colesterolo
  3. ridurre la probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari
  4. risolvere le vampate di calore
  5. prevenire l’arteriosclerosi

Di contro, i sostenitori anti-soia sostengono che le diete ricche di fitoestrogeni possono devastare il sistema ormonale, portando gli estrogeni ad un valore troppo elevato e con conseguenze per la tiroide e altri aspetti importanti per l’equilibrio ormonale.

Diversi studi di ricerca sull’effettiva efficacia della soia sono risultati inconcludenti. 


Per esempio, uno studio pubblicato dall’ American Association for Cancer Research non è riuscito ad accertare alcun legame tra l’aumento del consumo di tofu e l’abbassarsi del rischio di cancro alla prostata.



un esempio viene dal Journal of National Cancer Research Institute, che ha pubblicato uno studio dell'Università Johns Hopkins, concludendo che è ancora prematuro raccomandare un elevato apporto di isoflavoni per prevenire il cancro al seno o la reiterazione di esso.

Nella cucina naturale spesso succede che, alle donne che subiscono gli effetti collaterali e indesiderati dati dalla menopausa, come le vampate di calore, siano spesso invitate a consumare una quantità maggiore di tofu e di altri prodotti a base di soia per compensare l'estrogeno perduto. 


Ma alcuni studi universitari, hanno dimostrato che la soia non necessariamente può aiutare le donne durante la menopausa. 
la mia personale esperienza, per quanto riguarda la menopausa, è stata proprio determinata dalla scelta sbagliata di aumentare i prodotti a base di soia, soprattutto il tofu, nella mia quotidiana alimentazione.
Risultato?
Debolezza per eccesso di energia yin (la soia assorbe dai terreni un'altissima percentuale di azoto) soprattutto a carico dell'intestino, con conseguente necessità di tirare i remi in barca e ricorrere a un periodo di regime alimentare molto preciso ... e che non ha previsto il tofu per parecchio tempo :D

Allora mi domando: dove si trova la verità?

Come in tutto ciò che riguarda il flusso della vita ….. da qualche parte nel mezzo…..  ovvero nel punto dell’equilibrio !!!!

Mangiare troppi prodotti “preparati” a base di soia, soprattutto per quanto riguarda quelli  rielaborati  e trasformati  come i wurstel di tofu e i burgers di soia, potrebbero potenzialmente attivare troppi recettori degli estrogeni nel proprio organismo, oltre a non sottovalutare la quantità di addensanti e grassi che possono contenere e che, anche se di origine vegetale, non devono mai eccedere nel nostro piatto.



Consumare, invece, una moderata quantità di tofu naturale può diventare una parte integrante molto importante in una dieta equilibrata, sia vegetariana che onnivora: in questo ultimo caso diventa una valida alternativa al consumo eccessivo di prodotti animali come la carne e i suoi derivati.


Mangiare tofu e prodotti a base di soia ogni giorno, potrebbe quindi portare a sviluppare dei problemi di salute, ma questo è l’errore che facciamo sempre noi occidentali: prendiamo qualcosa che fa bene agli orientali …. E lo usiamo anche noi: ma nel modo errato !!!

In Asia, il tofu viene consumato praticamente ogni giorno ma mettendone, per esempio, un paio di quadratini nella zuppa di miso, non sostituendo 200 g di carne con 200 g di tofu :D

Tenendo presente che 120 g di tofu naturale contengono alll'incirca:
  • 10 g di proteine; 
  • Il 25 % del valore giornaliero raccomandato di calcio 
  • L'11% di ferro; 
  • 5 g di grassi, prevalentemente polinsaturi e acidi grassi omega-6;
  • Percentuale elevata di minerali come fosforo, magnesio, rame, selenio, manganese e soprattutto (il 40% del valore giornaliero raccomandato)
Possiamo dedurre che 70 g di tofu al giorno sarebbero più che sufficienti in un'alimentazione che deve essere varia e comprendere diversi ingredienti quotidiani :D

Il principio del cambiamento è, per me, il consiglio che non sia sufficiente sostituire un prodotto con un altro per alimentarsi in modo equilibrato ….. non tutto è legato a tabelle perfette o a istruzioni per l'uso.
Quello che diventa importante è imparare ad ascoltare il proprio corpo e le proprie sensazioni, lasciandosi un po’ andare al flusso della vita ….. anche a tavola e cercando di essere sempre consapevoli che la rigidità non porta al vero cambiamento ma a commettere, spesso, scelte sbagliate ….. con inutili sacrifici !!!!!

venerdì 1 agosto 2014

A TUTTA .... GRIGLIA 3: PATATE GRIGLIATE AL LIMONE

Le patate: ingrediente frequentemente discusso per la sua appartenenza alla famiglia delle solanacee, ma buone e sfiziose a tavola.

Mi piace osservare qualunque cosa da diverse prospettive e, soprattutto, cercando il bicchiere mezzo pieno piuttosto che quello mezzo vuoto.
Ti rende la vita decisamente più semplice, interessante e ... simpatica :D

Così, l'ingrediente gustoso della ricetta di oggi, sono proprio loro in versione leggera, non nella solita forma arricchita da salse e quantità di olio industriali, ma esaltate dall'acidità del succo di limone e cucinate con una tecnica semplice semplice per risparmiarsi su eccessivi condimenti:


PATATE GRIGLIATE AL LIMONE E BASILICO

700 g di patate
2 C di olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.
2 rametti di rosmarino
5 foglie di basilico fresco
un pizz. di aglio in polvere
il succo di 1 limone + q.b.
  1. Pelare le patate, affettarle sottilmente con uno spessore di 2-3 mm. e risciacquarle sotto acqua corrente.
  2. Versarle in una ciotola, condirle con l'olio, sale e pepe a piacere, il pizzico di aglio in polvere, il rametto di rosmarino, un paio di foglie di basilico spezzettato e il succo di un limone; mescolare bene con le mani e lasciare riposare per 30 minuti.
  3. Trascorso il tempo di riposo, versare le patate condite in un grande tegame antiaderente, oppure foderato con della carta forno, coprire e cuocere a fuoco medio basso per circa 15 minuti, senza mescolare; le patate dovranno essere morbide ma non spappolate.
  4. Foderare una griglia di ghisa con carta forno così da evitare che le patate si attacchino, vista la minima quantità di olio utilizzato, e distribuirvi le patate in modo tale che formino un solo strato, cuocendo qualche minuto a fiamma vivace, finché diventeranno dorate e avendo l'accortezza di arrostirle su entrambi i lati.
  5. Ripetere il punto 4 con la rimanente verdura, poi servire spruzzando con poco succo di limone e decorando con le rimanenti foglioline di basilico.
Le patate sono una buona fonte di vitamina B6 e vitamina C, ricche di potassio, manganese, rame, fosforo, niacina, fibra alimentare e acido  pantotenico.
Recenti studi ne hanno rilevato un'importante azione protettiva cardiovascolare.
Sarebbe meglio consumarle integralmente, complete di buccia .... cosa più gradevole nel caso delle patate novelle.
Importante conservarle al buio, poiché la luce solare stimola la produzione della fatidica solanina, sostanza alcaloide tossica e in luogo fresco e asciutto ma non in frigorifero: la composizione amidacea, in questo caso, si trasformerebbe velocemente in zuccheri rendendone sgradevole il gusto; anche la vicinanza di cipolle causa una degradazione, di entrambi gli ortaggi, molto più veloce.
In qualsiasi luogo si decida di conservarle, è buona norma stoccare le patate in sacchetti di carta o di cotone per mantenerle fresche più a lungo.