Non vi è nulla di più fugace che il cibo ... ma nella memoria il suo ricordo rimarrà immortale ...


venerdì 28 ottobre 2011

PROSSIMO APPUNTAMENTO IN AGENDA

PICCOLA PASTICCERIA NATURALE

Un corso dove imparare a preparare dolcetti sfiziosi con ingredienti naturali, vegetali e senza zucchero



CANTUCCI ALLE MANDORLE E AL CIOCCOLATO FONDENTE



 MUFFINS ALLE UVETTE E PINOLI CON SALSA MOU


 


 


BAKLAVA ALLA FRUTTA SECCA E CANNELLA







MINI PANCAKES CON SALSA SPUMOSA ALLO YOGURT DI SOIA

 

 


CROCCANTINI DI FRUTTI ESSICCATI AL MALTO DI RISO E CIOCCOLATO


Il corso si terrà presso la scuola di cucina “Quaderniefornelli” di Iper Portello – v.le Certosa / p.le Accursio (zona Fiera Milano-City)
Dalle ore 20,00 alle 23,30: Costo 70 euro (compresa cena)

Per informazioni e iscrizioni:

giovedì 27 ottobre 2011

LA LEGGEREZZA DELL'ESSERE .... UN BURRO VEGAN :))

In questi giorni abbiamo voglia di tempeh e mi è venuta in mente una vecchia ricettina semplice ma d'effetto da presentare come antipasto o come secondo piatto.
Accompagnato da qualche verdura scottata e una ciotola di insalata fresca con i semi di girasole allo shoyu, farete bella figura con poco lavoro e con poco dinero: poca spesa .... massima resa :))




CIALDE DI TEMPEH CON "BURRO" VEGAN  ALLO ZENZERO


300 gr. di Tempeh 
100 ml. di acqua o brodo vegetale
3 cm. di zenzero fresco (o a piacere)
1 cipollotto col verde                                                    
1,5 c di quello in polvere                                                     
150 ml. di panna soia                                                             
olio di girasole deodorato per friggere o di arachidi
sale pepe q.b.
shoyu o tamari q.b.
zerst di 1/2 limone

1)     Tagliare sottilmente il tempeh e metterlo a marinare spruzzandolo con un po’ di shoyu per almeno un’ora
2)     Saltare il cipollotto tagliato sottilmente con lo zenzero pelato e tritato finemente (deve essere fresco e succoso altrimenti le fibre saranno troppo asciutte e filamentose), assieme a un pizzico di sale e pepe.
3)   In una ciotola mescolare il brodo assieme alla panna e aggiungere l'agar, mescolando con una frustina o una forchetta per amalgamare gl ingredienti. 
      Versare la crema sui cipollotti, mescolare, portare ad ebollizione e lasciare ridurre di 1/3 abbassando la fiamma e mescolando frequentemente.
4)     Regolare di sale e pepe, eventualmente aggiungere un po' di succo di zenzero se lo voleste più intenso, versare n una ciotola e lasciare raffreddare in frigorifero.
5)     Friggere il tempeh ad immersione in abbondante olio, finché sarà croccante e dorato.
6)     Frullare la gelatina di zenzero col minipimmer finché il composto diventerà amalgamato e cremoso.
7)     Servire le cialde con il "burro" distribuito col sac a poche e cospargere a piacere con erba cipollina.

mercoledì 26 ottobre 2011

MA CHE CAVOLO !!!!!

In un negozio fornitissimo di verdura e frutta che incrociamo sempre mentre saliamo in montagna, mi sono imbattuta per la prima volta in una varietà di cavolfiori davvero accattivante: erano bellissimi nella cassa ... bianchi, verdi, l'affascinante romanesco e .... un cavolfiore arancione!!! Così li ho acquistati subito e ho fatto un po' di ricerche :))
Si tratta di prodotti il cui colore è dato dall'incrocio naturale con alcuni tipi di Brassica, una pianta erbacea a grandi foglie sempre imparentata con le Brassicacee che sono la famiglia, per l'appunto, dei cavoli ... che dire.... un matrimonio tra lontani cugini?
Ma l'uomo non ha inventato nulla, perché questa scoperta venne fatta la prima volta circa 30 anni fa in Canada, dove trovarono un cavolfiore arancione in un campo di bei cavolfiori bianchi :)))
Da qui gli studi per "combinare" queste unioni che danno vita a colorati bouquet di straordinarie verdure. Il colore li rende sicuramente più adatti per essere presentati ai bambini, ma anche i piatti degli adulti ne guadagnano e non solo i piatti.
Il pigmento arancione è dato da una maggiore presenza di beta-carotene, precursore della vitamina A, caratteristica che arricchisce ulteriormente questi frutti indispensabili per il benessere del nostro organismo.
E' ormai riconosciuta ampliamente nel campo della medicina la capacità di cavoli e affini di "ostacolare" l'attività cancerogena relativa a vescica, prostata, colon e retto, grazie ai "glicosinolati", ma sono apprezzati anche per le loro proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, depurative e rimineralizzanti e per la buona scorta di zolfo (che li rende indimenticabili nel loro "profumo" :)), di vitamina C (che però si disperde un po' con la cottura prolungata), calcio, ferro, fosforo; povero di colesterolo e saziante, si fregia così anche del titolo di ottimo alleato nelle diete ipocaloriche .... unica attenzione: da consumarsi non in grande quantità in caso di ipotiroidismo (contengono sostanze che rallentano il lavoro della tiroide) e se si soffre di colon irritabile.
E il nome? Deriva dal latino "caulis" (fusto, cavolo) e "floris" (fiore)  e per i greci era considerato sacro, mentre nell'antica Roma, abbondava nei banchetti, dove lo si mangiava crudo prima degli abbuffi per assorbire meglio l'alcool del vino in eccesso :D ... che dite allora: due "floris di caulis" prima di cominciare la cena fuori casa e l'etiltest è gabbato ?? Ma quanto la sapevano lunga questi antichi romani ;)

Crudo e affettato sottilmente con una mandolina, arricchisce le insalate e i pinzimoni, scottato in acqua leggermente salata per 5 minuti o finché sia tenero ma restando al dente, si presta successivamente ad essere consumato accompagnandolo con salse a piacere, oppure ripassandolo in padella con poco olio extravergine di oliva e aglio o gratinato al forno o...o...o....come nelle centinaia di ricette della nostra tradizione italiana.
Stavolta l'ho utilizzato in parte per fare una deliziosa e delicata pasta autunnale:

 PASTA INTEGRALE CON CAVOLFIORI IN SALSA DI RISO E CIPOLLOTTI

300 gr. di pasta corta integrale bio
1/2 cavolfiore arancione e 1/2 violetto (oppure quello che trovate)
3 cipollotti freschi col verde affettati sottilmente
500 ml. di latte di cereale o di soia
3 C scarsi di farina di riso
noce moscata, sale e pepe a piacere
3 C di olio extravergine di oliva

  1. Lavare i cavolfiori e tagliarli a cimette (compreso il fusto centrale, tagliandolo a pezzetti)
  2. Nel frattempo portare a bollore abbondante acqua leggermente salata, poi versare la verdura e cuocerl da 5 a 10 minuti secondo la grandezza, l'importante è che siano teneri ma al dente. Scolare, metterli da parte conservando l'acqua di cottura.
  3. Cuocervi la pasta, regolando l'acqua di sale.
  4. Intanto versare in un tegame la farina di riso e stemperarla con il latte di cereali.
  5. Condire con un pizzico di sale, poi portare a bollore e cuocere, sempre mescolando con una frusta per 10 minuti. Al termine della cottura, la salsa dovrà essere velutata ma fluida; regolare la consistenza lasciando sul fuoco ancora qualche minuto se è troppo fluida, o allungando con altro latte di cereali se risultasse troppo densa.
  6. Levare dal fuoco e condire con noce moscata, pepe e sale a piacere; aggiungere i cipollotti e mescolare ocn un cucchiaio di legno.
  7. Quando la pasta sarà cotta al dente, versare nuovamente il cavolfiore nell'acqua e poi scolare e condire con la salsa di riso.
  8. Servire, volendo, con una spolverata di gomasio.

mercoledì 19 ottobre 2011

"GARBAGNATE ... SI SCENDE ..." :))


Ho il primo raffreddore di stagione .... il mio organismo è in perfetto equilibrio con il cambio di energie o forse non dovevo uscire dalla piscina con i capelli bagnati ? :))
Sicuramente umidità e freddo fanno da catalizzatori per contrarre raffreddore e tosse ma significa anche che il nostro organismo è un po', come dire, sotto tono .... l'eccessiva stanchezza abbassa le difese immunitarie.
Fatto sta che avevo un sacco di nuovi accostamenti di sapori  da sperimentare ma .... devo adeguarmi al "fermo macchina" ... impossibile sperimentare in cucina senza sentire il benchè minimo profumo e sapore .... ma poiché scelgo sempre di sfruttare ogni situazione nel migliore dei modi, mangio in quantità strettamente necessaria e anche poco condito e ripasso i tanti rimedi della nonna :) : non c'è sistema migliore per memorizzare i vari intrugli che la macrobiotica e la medicina antica ci offrono!

Comincio col ripassare l'elenco degli ingredienti da evitare in caso di problemi di "muco" nelle vie respiratorie:

latte e derivati, farine, cereali raffinati e derivati, zucchero, bevande e cibi freddi, frutta tropicale ...

per poi elencare quelli che invece ci aiutano ad eliminare lo scomodo compagno di viaggio:

riso integrale tostato a secco senza olio prima di aggiungere il liquido di cottura, zuppe di verdura calde e zuppe di cereali integrali (ottimi miglio e quinoa), la mitica zuppa di miso (ops.. mi sa che non l'ho mai postata...provvederò), radici e verdure tonde cotte a lungo (tipo stufati).

Spiego infine qualche piccolo rimedio segreto, giusto giusto per accellerare un po' i tempi, dato che il riposo nel calduccio della nostra casa e del nostro letto sarebbero molto indicati, ma quasi impossibili rimedi per questa frenetica vita quotidiana :)))
  • Tè di ravanello:
Come ravanello si intende il daikon giapponese, che ormai si trova anche nei supermercati come l'Esselunga o nei negozi cinesi: è quella radice tipo carota ma grossa e bianca. Se proprio non si trova si può sostituire con il nostro bellissimo ravanello rosso.
Adatta agli adulti in buono stato di salute:
2 C colmi di daikon grattuggiato
1 C di shoyu o tamari
3 T di tè Bancha o Kukicha
Versare in una ciotola il ravanello e lo shoyu e coprire con il tè bollente; mescolare, bere caldo prima di andare a dormire, ripetendo eventualmente la sera successiva.
  • Decotto di radici di loto 
1/2 Tazza di radice di loto secca
1 Tazza di acqua
1 pizz. di sale

Ammollare la radice nell'acqua, tritarla grossolanamente e portare a bollore con il sale, lasciando cuocere per circa 10 minuti. Filtrare e bere caldo.
E' adatta a tutti compresi i bambini (o con il mio piccoletto la facevo passare per la "pozione magica" e gliela proponevo con la cannuccia di Topolino :)))

Ottima anche in caso di bronchiti e tosse; con l'aggiunta di un ciuffo di daikon secco, aiuta a sciogliere i depositi di catarro bronchiali e nasali. 
  • Bevanda di kuzu e umeboshi
1 T di acqua
1 c di kuzu
1/2 prugna umeboshi
1/2 c di shoyu o tamari

Sciogliere il kuzu nell'acqua fredda, aggiungere la prugna schiacciata grossolanamente e fare bollire a fiamma bassa mescolando, finché il liquido diventerà trasparente. Unire lo shoyu sobbollre per 1 minuto e bere caldo.

Questo rimedio, più che fare passare il raffreddore, dissolve gli stati stanchezza e affaticamento che ne derivano (un'aspirina naturale), alleviandone un po' i sintomi.
  • Infuso greco di salvia e timo
5 gr. di timo essiccato o 10 di fresco
5 gr. di salvia essiccata o 10 di fresca
200 ml. di acqua bollente

Versare le erbe in una teiera e coprire con l'acqua bollente. lasciare in infusione per 15 minuti e bere caldo.
  • Vino medicinale alla cipolla 
300 gr. di cipolla tritata fine
5 C di malto di riso
600 ml. di buon vino bianco

Mettere gli ingredienti in un barattolo di vetro con coperchio e lasciare in infusione per 48 ore. Filtrare e prenderne un cucchiano dalle 3 alle 6 volte al giorno. Si conserva in frigorifero per 3 giorni.

  • Bevanda Kohren
E' una polvere composta da radice di loto e zenzero secco. Un cucchiaino in una tazza di acqua, si porta a bollore per 5 minuti e si beve caldo.

Anche esternamente possiamo fare qualcosa di utile:
  • Applicare spugnature calde sulla nuca e sul collo
  • Fare suffumigi versando in acqua bollente 10 gr. di timo, 10 di gemme di pino, 10 di tiglio, 10 di eucalipto e 10 di foglie di issopo .... e respirando profondamente tenendo coperta la testa con un asciugamano. 
Penso possa bastare .... di rimedi ne esistono davvero molti, ma questi sono semplici e alla portata di tutti, nonché funzionanti :)))
Dimenticavo: assumere prodotti a base di echinacea, ribes nigrum, rosa canina e altro quando abbiamo già contratto il malessere, non serve a nulla se non ad appesantire ulteriormente il lavoro del nostro sistema immunitario .... questi sono rimedi per prevenire e non per "curare" :))
Ricordiamoci che qualsiasi sintomo ci facesse visita, deve essere rispettato e non soppresso ..... lasciati andare al flusso della vita .... diceva qualcuno che mi ha insegnato davvero molto :)))

PS: il titolo del post è una vecchia battuta che diceva mio padre ... fa riferimento al fatto che l'ospedale di Garbagnate fu concepito nel 1924 come sanatorio; si trattava di un "gioiello" della Milano ospedaliera di allora,  fregiandosi di  studi e scoperte innovative utili a curare la tubercolosi :)))

martedì 18 ottobre 2011

LE SFUMATURE DEI COLORI CALDI .....

"Così una dolce malinconia ti prende, 
la melanconia dell'autunno, 
e sotto un larice, all'asciutto, cerchi anche tu un luogo 
dove accucciarti per meditare sulle stagioni della tua vita 
e sull'esistenza che corre via con i ricordi 
che diventano preghiera di ringraziamento 
per la vita che hai avuto e per i doni che la natura ti elargisce. 
Una mattina di dicembre vedrai il cielo uniformemente grigio, 
le montagne dentro le nuvole, i boschi più scuri e, 
da una catasta di legna, schizzar via lo scricciolo. 
                                                 Il suo campanellino d'argento ti dirà prossima la prima neve".

                                             Tratto dal capitolo Autunno di "Stagioni" di Mario Rigoni Stern

Siamo ormai in pieno autunno e finalmente anche le temperature ce lo ricordano :)
Uno dei principi su cui si basa la cucina naturale ( ispirata alla macrobiotica) è proprio quello legato alla stagionalità; così verso la fine dell'estate cominciamo a diminuire l'uso di frutta e verdura cruda, di bevande fredde e di gelati, di solanacee così come mano a mano che le giornate si accorciano e le "ombre si allungano", le temperature più basse ci fanno sentire la voglia di calore.
Un calore che cerchiamo nelle nostre case, nelle cene con gli amici davanti al caminetto e con le candele al centro della tavola .... tutto si colora delle tinte della terra, con sfumature calde come il giallo, il marrone, il rosso e anche i nostri abiti cambiano le fantasie e le leggerezze delle stoffe, cedendo il passo ai primi maglioncini di filo e, di mattina, a qualche bel golfone di lana :))
L'autunno mi piace, con i suoi colori, i suoi profumi, con quella leggera malinconia che non ti rattrista ma ti scalda il cuore quando, passeggiando lungo un viale alberato o sui sentieri dei boschi, i nostri piedi fanno rumore, spostando le foglie cadute che formano un tappeto multicolore....
Le tazze di tè calde e fumanti sostituiscono i bicchieri di succhi freschi con ghiaccio e ritorna la voglia di vedere un bel film e di immergerci in  un libro intriganteal tepore della nostra casetta.
Da fine agosto l'energia Terra la fa da padrona per poi, col passare delle settimane, cedere il passo all'energia Metallo .... L'autunno è la stagione con i raccolti più ricchi e con prodotti che si possono conservare nel tempo che, una volta, dovevano durare fino a primavera ...
Castagne, miglio, riso dolce, noci, nocciole, cachi, mele e pere, uva, zucche e cavoli, radici  e così via ci aiutano ad riconoscere che il sapore dell'autunno è il "dolce" concentratosi nei frutti che sono maturati durante le giornate di caldo estivo.
E' il momento per rinforzare gli organi legati a questa energie: stomaco, milza, pancreas per poi passare a polmoni e intestino crasso con l'energia Acqua, abbinata al colore bianco e al sapore piccante dei daikon e dello zenzero che esalta e arricchisce di gusto i nostri piatti.
Si incomincia a desiderare in modo naturale una bella ciotola di zuppa calda, cotture lunghe che riscaldano combinate, a volte, con qualche verdura saltata e così affrontiamo il cambio di stagione nel migliore dei modi accettando anche qualche raffreddore e colpo di tosse che aiuterà l'organismo  liberarsi degli eccessi Yin della calda estate :)), per poi rafforzare il nostro sistema immunitario.
E' la stagione della riflessione, della centratura, della ricerca di sè stessi ... le forme diventano tonde in natura e anche la nostra energia si raccoglie dentro di noi ... avviene in modo figurato la morte dell'esteriorità e la rinascita della nostra volontà interiore.
Accogliamo l'autunno adeguando le nostre dispense e tavole ..... con gioia e trepidazione !!!

giovedì 13 ottobre 2011

UN NATURALE DEBUTTO .... E CONSIDERAZIONI SULL'UMANO ESSERE :))

Lunedì sera si è svolto il primo corso di cucina naturale presso la scuola "Quaderniefornelli" di Iper Portello.
I provetti cucinieri si sono rivelati per la maggior parte intraprendenti "novizi" che hanno dimostrato di possedere una grande qualità: la curiosità e la disponibilità verso nuovi approcci gastronomici.


Hanno pulito e tagliato molte verdure, hanno ascoltato le me "fissazioni" su sale, olio, cereali bio e altro ..... hanno assaggiato nuovi sapori, per qualcuno già conosciuti, e consistenze, per alcuni davvero "strane" e che non hanno convinto molto :)), hanno respirato un po' del profumo dell'autunno e percepito la sua energia, con il giallo intenso di una zucca e di una spuma di cachi e le sfumature marroni di azuki e castagne ... col ritrovare la zuppa al posto dell'antipasto e il seitan coi porcini al posto della carne ....
Hanno scoperto che un cucchiaino di gomasio masticato lentamente ti aiuta a liberarti del mal di testa e che zucca e riso si usano per rafforzare il punto debole dei diabetici, che il calcio non si trova solo nei latticini ... anzi :)) e che le proteine le troviamo ovunque .. anche nel riso .... e che possiamo "addolcire" la nostra vita anche senza lo zucchero .......
Grazie a Susanna che, anche questa volta, è stata una preziosa assistente, ad Adriano, Giada, Manuela, Monica, Ana, Lella e tutti gli altri di cui aggiugerò il nome mano a mano che mi verranno in mente ( vi avevo avvisato che non sarei riuscita al primo colpo a memorizzarli :)))
perchè con il vostro aiuto sono riuscita a portare la cucina naturale oltre ... "confine"  <3

L'essere umano risulta davvero coriaceo riguardo i cambiamenti relativi alla propria alimentazione.... penso sia uno dei cambiamenti più impegnativi e difficili che si possano affrontare.
Credo che questa rigidità non sia dovuta solamente ad un fatto legato alle papille gustative personali, ma soprattutto alle nostre origini famigliari, sociali, ambientali e condizionata dalle tante mode che ci circondano anno dopo anno.
Accogliere un regime alimentare legato al "naturale" implica dei grossi cambiamenti di vita, di pensiero, di visione del mondo ..... significa prenderci la responsabilità di ciò che mangiamo e, di conseguenza, del nostro benessere psicofisico ed energetico, senza più affidarci passivamente ad altri che decidono ciò che è giusto o sbagliato per noi.
Li riconosciamo nei supermercati e nei mercati, sono quelli che dedicano un po' più di tempo alla spesa leggendo attentamente gli ingredienti che compongono i cibi confezionati ... sono quelli che consumano i frutti di stagione perchè amano assaporarne gusti e profumi e approfittano della loro piena proprietà nutrizionale, perchè essere consapevoli di quello che scegliamo di acquistare ci rende consapevoli di molte altre cose ... e così ci soffermiamo allo scaffale con i prodotti equosolidali e pensiamo che, visto che dobbiamo acquistare spendendo un pochino di più, scegliamo prodotti che vengono pagati al produttore con equità, che magari se acquistiamo le ricariche di detersivi e saponi ci salviamo da qualche metro di plastica, che i contadini a km. 31 ci riforniscono di verdure raccolte al mattino ed è un po' come avere il nostro orto ... e decido di mangiare quello che trovo ... perchè essere in sintonia con la natura e i suoi preziosi doni ci apre gli occhi su un nuovo mondo, o meglio, sul mondo così come è veramente: luce, profumi, colori, sapori, musica, amore, amicizia .... e in cucina c'è "il mondo" al completo !!!!

venerdì 7 ottobre 2011

GIALLO ZAFFERANO A PROVA DI SCIMMIA :))

L'india è sicuramente affascinante !
Lo è nei suoi colori, nei suoi profumi (sto parlando di quelli gastronomici :))), nella sua musica  e nelle sue tradizioni ... e i suoi piatti sono davvero invitanti e coreografici.
Amo la cucina indiana, ma nei relativi ristoranti, per i miei gusti, è davvero sempre troppo piccante; allora ogni tanto vado dagli Hare Krisna, dove trovo patti vegetariani e vegani e un uso moderato del gusto piccante.
Altrimenti mi diletto a riprodurre le pietanze a casa e a organizzare cene e rinfreschi a tema etnico.
Anche i dolci indiani, così come quelli di origine mediorentale, sono spesso eccessivamente dolci per un uso smodato di zucchero, ma col tempo sono riuscita a variarli usando ingredienti puramente vegetali ed elimnando il nostro scomodo ingrediente :))
Oggi vorrei postare uno dei dolci più facili di questa tradizione; un dolce semplicissimo, proprio come si suol dire "a prova di scimmia", fresco e leggero, ma dal profumo e dal gusto profumato di India


SHRIKHAND

500 gr. di yogurt di soia naturale
malto di riso a piacere
1 pizzico di sale
1 bustina di zafferano bio
qualche goccia di essenza di fiori di arancio o di rose alimentari (in alternativa buccia di arancia o limone)
1/4 c di cardamomo in polvere

  1.  Prima di tutto sistemare un telo di garza o di cotone a trama leggera in un colapasta sistemato sopra un contenitore alto.
  2. Versare nel telo lo yogurt e lasciarlo colare per almeno 8 ore (meglio tutta la notte).
  3. Lo yogurt deve diventare compatto (tipo quello greco) e il siero può essere conservato ed utilizzato per allungare zuppe, come starter nelle fermentazioni della pasta madre o come liquido per diluire gli impasti dei dolci. Come quello derivante dalla colatura dello yogurt vaccino, può anche essere bevuto fresco con qualche goccia di limone o zenzero, aiutando l'intestino pigro :))
  4. Una volta ottenuta la crema di yogurt, versarla in una ciotola aggiungendo malto a piacere (per chi lo usa è molto buono anche un miele chiaro e profumato), il sale, lo zafferano, l'essenza scelta e il cardamomo.
  5. Le quantità di spezie e profumi dipende dal gusto personale; non bisogna mai eccedere, però, con lo zafferano che, in grande quantità, tende ad avere un retrogusto amarognolo.
  6. Mescolare bene finché gli ingredienti saranno amalgamati, poi distribuire in ciotoline decorando con foglioline di menta o melissa fresche oppure con scaglie di mandorle leggermente tostate.
Namastè   .... नमस्ते