Non vi è nulla di più fugace che il cibo ... ma nella memoria il suo ricordo rimarrà immortale ...


giovedì 29 maggio 2014

GERMOGLI .... UN PO' CRESCIUTI

http://lericettedisalutiamoci.blogspot.it/

Questo mese,  trovo salutiamoci a casa di Felicia, che propone come ingrediente gli asparagi, una verdura davvero singolare, sia come aspetto esteriore che come proprietà nutrizionali a tavola.
Si tratta di un germoglio ... in effetti un po' cresciuto :D che viene raccolto quando la punta del turione spunta dal terreno.
Il colore verde o bianco è definito dalla quantità di luce a cui vengono esposti durante la coltivazione ma ne definisce anche il gusto .... più intenso per gli asparagi verdi e più dolce per quelli bianchi.
Sono il "benvenuto" per la tarda primavera e l'arrivo dell'estate !!!!

Sono ricchissimi di fibre, vitamine e sali minerali che stimolano in modo massiccio l'azione depurativa dei reni e, per questo motivo, ne viene sconsigliato il consumo a chi presenta debolezza o patologie relative a questi organi, così come nei casi di gotta, dove la loro proprietà diuretica non è gradita :D

Così come anche l'odore che conferisce alle urine, non è proprio gradevole ma determina l'efficienza dei reni; una curiosità: questa caratteristica reazione, è comune a tutti .... ma almeno il 40% della popolazione non è in grado si percepirne l'odore :D

Il sapore abbinato a loro nelle cinque trasformazioni è l'amaro, utile ad asciugare gli eccessi di umidità nel corpo e, come l'orzo, anche a ripristinare le funzioni di stomaco e milza

In cucina: si lavano, si pelano con l'aiuto di un pelapatate o uno spelucchino, per eliminarne la parte più dura e dal sapore troppo intenso e si cuociono in diversi modi:
  1. Al vapore
  2. Scottati (versandoli a freddo nel tegame con acqua leggermente salata oppure in piedi nell'apposita pentola alta, dove vengono immersi nell'acqua solamente gli steli)
  3. Saltati tagliandoli a fettine sottili (tonde o in diagonale)
  4. Crudi, affettandoli sottilmente
Le bucce eliminate si possono riutilizzare per preparare una vellutata dei poveri: si cuociono coperti a filo in acqua salata finché saranno morbidi, poi si frullano e si setaccia il brodo ottenuto per eliminarne la parte fibrosa. A questo punto si addensa il brodo con poco amido di mais sciolto in acqua fredda, si regola di gusto con sale e pepe e si serve come entrée :D

Io amo questi frutti della terra, col loro gusto intenso e mi piace gustarli in modo semplice accompagnati, come in questa ricetta, da una salsa che ne esalti le caratteristiche:


ASPARAGI SCOTTATI CON SALSA AGRODOLCE

La lista della spesa di Salutiamoci prevede sempre ingredienti di origine biologica... questa attenzione ci permette di diventare più consapevoli nella scelta dei prodotti che portiamo sulla nostra tavola ;)

Un mazzo di asparagi (bianchi o verdi a piacere)
una manciata di germogli freschi a piacere
2 ravanelli a dadini
per la salsa
150 gr. di tofu vellutato (kinugoshi)
1 grossa carota grattugiata finemente
sale e pepe macinato q.b.
2 C di succo di limone 
1/4 T di olio extravergine di oliva
1 C di mirin
2 c colmi di senape antica (quella che contiene i granelli interi)
  1. Mondare e lavare gli asparagi, sbucciarli e cuocerli in acqua fredda leggermente salata, portata a bollore per 5 minuti circa (secondo la grandezza degli asparagi); scolarli al dente e sistemarli sul fondo di un piatto da portata o distribuirli in piatti singoli.
  2. Decorare il piatto con i germogli scelti (io ho utilizzato quelli di piselli) e con i dadini di ravanello.
  3. Per preparare la salsa, versare il tofu, la carota grattugiata, sale e pepe e qualche cucchiaio di acqua in un pentolino, portare a bollore e cuocere per 7-8 minuti, finché le carote saranno tenere.
  4. Versare gli ingredienti in un becher, aggiungere il succo di limone, l'olio e il mirin e mixare con il frullatore a immersione fino a ottenere una salsa omogenea e fluida: eventualmente allungare con qualche cucchiaio di succo di carota o acqua per renderla più fluida; unire la senape, mescolare, regolandone il gusto a piacere e servire nappando le verdure nel piatto.
  5. A piacere può essere servita sia calda che fredda.

mercoledì 28 maggio 2014

DOLCE QUINOA ....

Di questo pseudo cereale ho già parlato qui e, normalmente, lo cucino in piatti salati.
Questa versione mi è piaciuta davvero molto .... fresca, aromatica, profumata e sfiziosa .... la quinoa mi sorprende sempre per la sua versatilità a tavola: questa insalata può essere tranquillamente presentata come entrèe ora che arriva la stagione calda , a colazione con l'aggiunta di una bella cucchiaiata di yogurt di soia naturale e come dessert leggero ma nutriente a fine pasto.
La scelta della frutta sarà a gusto personale e secondo la stagione, mentre gli ingredienti che non dovranno mancare sono la menta fresca e il succo di limone: due elementi che riescono sempre a esaltarne le caratteristiche organolettiche !!!!

INSALATA DI QUINOA ALLA FRUTTA

1 T di quinoa (bianca o tricolore a piacere)
1 T di mirtilli freschi lavati 
1 T di mango a dadini
1 T di ananas a dadini
4 albicocche secche a striscioline
2 C di sciroppo d'acero
il succo di un limone grande
20 gr. di foglie di menta fresca 
  1. Lavare la quinoa sotto acqua corrente, utilizzando un colino a maglie fitte, lasciarla scolare poi versarla in una casseruola dal fondo pesante.
  2. Coprirla con 2 tazze di acqua, aggiungere un pizzico di sale e portare a bollore, poi abbassare al minimo la fiamma e cuocere coperto per circa 15 minuti, finché il liquido sarà assorbito e sulla superficie si formeranno dei piccoli camini.
  3. La quinoa è cotta quando si presenta aperta e con la classica "codina" o "occhietto".
  4. Una volta cotta, spegnere, levare dal fornello e lasciare raffreddare coperta.
  5. Nel frattempo mescolare la frutta preparata in una ciotola bassa, aggiungere la quinoa raffreddata e condire con il succo di acero, la menta a striscioline e il succo di limone.
  6. Mescolare, coprire con pellicola trasparente e lasciare riposare in frigorifero per un'oretta prima di servire.
  7. Si conserva in frigorifero per 3 giorni.

lunedì 26 maggio 2014

BRACCIO DI FERRO .... DOLCE OSPITE A TAVOLA ....

Popeye, alias Braccio di Ferro, ne è testimonial da una vita ..... nei Paesi Mediorientali erano definiti Principe degli ortaggi; sto parlando degli spinaci, piccole foglioline dal colore verde intenso, ricchissime di sali minerali, vitamina C, acido folico (o meglio, folati che si trasformano poi nell'intestino in acido folico), nutrienti e caratteristiche antianemiche.

Nel tempo, però, gli studi scientifici hanno riscontrato anche la presenza di una sostanza antinutriente che provoca un rallentamento circa l'assorbimento di queste interessanti caratteristiche nutrizionali: l'acido ossalico.
Questi ossalati, una volta arrivati nell'intestino, si "attaccano" a molecole come, per esempio, gli ioni metallici del calcio, interferendo così nell'assorbimento dei vari nutrienti.

Un'accortezza per limitare questo problema e aumentarne la biodisponibilità di ferro, è quella di consumarli spruzzandoli sempre con del succo di limone .... come facevano, d'altronde, i nostri nonni ;)
Altro consiglio è di consumarli, almeno parzialmente, crudi per mantenerne intatte le caratteristiche nutrizionali, aggiungendoli a insalate e altre pietanze oppure a centrifugati e frullati freschi (ottima modalità per migliorare l'aspetto della pelle).
Abbinati a una bella manciata di mandorle bianche frullate, diventano una vera sferzata di energia in momenti di stanchezza.
Sono da usare con parsimonia in caso di  calcoli renali e problemi reumatici ma inabbondanza in caso di costipazione e debolezza di stomaco: aiuta a eliminare le tossine nel colon e protegge le mucose gastriche.

In cucina: gli spinaci non vanno lessati in acqua bollente come si usa per altri tipi di foglie verdi .... una volta lavati accuratamente per eliminarne la presenza di terriccio, si lasciano scolare per bene e si cuociono direttamente in un tegame con, sul fondo, un pizzico di sale grosso e coperti .... meno di un minuto e saranno appassiti e ridotti più della metà :D

Ma veniamo alla ricetta ..... una versione di pancakes colorata e nutriente per una gustosa colazione del mattino o un fine pasto goloso e colorato !!!!

PANCAKES AGLI SPINACI
per circa15 pancakes medi

120 g di farina semintegrale
1 c di lievito per dolci in polvere, bio
230 ml. di latte di soia o avena
1 grossa pera matura
2 C di sciroppo o malto di riso
2,5 T di spinaci crudi lavati e asciugati

Per servire:
130 g di yogurt di soia naturale
sciroppo d'acero, malto o sciroppo di riso q.b.
1/2 T di pistacchi pelati e tritati grossolanamente
70 gr. di cioccolato fondente min. 70% a pezzetti
1 T di lamponi freschi
1 T di more fresche
salsa di cioccolato fuso (facoltativa)
  1. Versare gli ingredienti per la pastella in un frullatore o mixer e frullare fino a ottenre una pastella morbida ma non troppo liquida.
  2. Lasciare riposare per 15 minuti.
  3. Scaldare bene una padella antiaderente dai bordi molto bassi (tipo quella per le crepes).
  4. Distribuire a cucchiaiate il composto, lasciando cuocere le frittelle su fiamma medio bassa, circa due minuti per parte: ci si regola quando sulla superficie della pastella morbida, si formeranno tante bollicine o buchini; a questo punto si gira la frittella e si lascia cuocere ancora un paio di minuti sull'altro lato.
  5. Servire decorando o accompagnando con lo yogurt dolcificato a piacere e gli altri ingredienti a disposizione. 

lunedì 19 maggio 2014

CEREALI .... SOTTO COPERTURA ...

Il mondo vegetale è una grande famiglia e, come tutte le famiglie, i componenti posseggono infinite variabilità nelle caratteristiche nutrizionali che continuano a stupirmi ogni giorno con qualche scoperta interessante tra le pentole.

Come è stato quando, ormai diversi anni fa, ho conosciuto la quinoa.
Uno pseudo-cereale (perchè botanicamente è un seme appartenente alla famiglia degli spinaci) che, con le sue proprietà nutrizionali, ha supportato egregiamente l'alimentazione delle popolazioni indigene sudamericane, sfamandole da migliaia di anni .... gli inca la chiamavano chisiya mama che, tradotto dal quechua significa "madre di tutti i semi". 
Poi, come spesso accade, i coloni europei fecero in modo di abolirne la coltivazione (per motivi religiosi legati al simbolismo del grano della religione cristiana che entrava in conflitto con quella indigieno della quinoa) fino a quando, recentemente, è nuovamente tornata soto i riflettori, soprattutto grazie alla principale caratteristica di essere priva di glutine in natura, così da renderla un prezioso alleato in cucina per celiaci e intolleranti.
Altra importante caratteristiche è che si tratta di un alimento ricco di proteine, di ferro e calcio di buon livello come valore biologico assorbibile ed è anche povera di grassi .... un'abbondante percnetuale di fibre favorisce il transito intestinale e crea un senso di sazietà: così, mangiandone la metà del peso per una porzine rispetto a un cereale tradizionale, assumiamo la metà delle calorie :D

Il suo gusto di base è l'amaro, legata alla stagione estiva e, principalmente, al cuore così, utilizzandola costantemente in questa stagione, lo rafforza e tonifica.

A livello gastronomico è versatile e gustosa, leggera e nutriente e si presta a preparazioni che vanno dal pane (in versione farina) al dolce.
per la cottura in generale versare in una pentola dal fondo pesante, una parte di quinoa risciacquata e scolata con due parti di liquido .... un pizzico di sale, portare a bollore poi abbassare, coprire e lasciare cuocere per 15 minuti circa: il liquido sarà assorbito e sulla superficie si formeranno dei buchi (camini).
Si leva dal fornello e si lascia riposare per almeno 10 minuti senza mescolarla; così facendo rimarrà sgranata e ben gonfia.
 
Ottima come base per tortini, sformati e polpette, nelle insalate, secondo me, dà il suo meglio .... non dimenticatevi una spruzzatina di succo di limone: esalterà al massimo la sua freschezza !!!

INSALATA DI QUINOA & UVETTA

2 T di quinoa cotta
3/4 T di prezzemolo fresco tritato grossolanamente
1/4 T di uvetta sultanina lavata e scolata
1/4 T di gherigli di noci spezzettate 
1/8 T di cipolla rossa affettata sottilmente, lavata e scolata
1/4 T di basilico fresco spezzettato
5 foglie di menta fresca spezzettata

Per il condimento:
2 C di olio extravergine di oliva
2 C di succo di limone 
1 C di aceto di mele o di riso
1 C di acidulato di umeboshi
1/4 c di pepe nero macinato
1 pizzico di noce moscata
1 pizz. di pimento
  1. Versare la quinoa raffreddata, in una ciotola.
  2. Unire le erbe, la cipolla, l'uvetta e le noci e mescolare.
  3. Miscelare gli ingredienti per il condimento, versandoli in un vasetto di vetro chiuso e sbattendolo con energia, poi condirvi l'insalata, mescolare velocemente e servire dopo aver lasciato in frigorifero per 15 minuti circa.

domenica 18 maggio 2014

UN NUOVO VIAGGIO ALL'ORIZZONTE ....... TRA LE NUVOLE ...

Solo un appunto in bacheca veloce ..... finalmente la mia dolce metà parte con i suoi seminari .... e io ci sarò ..... tra un'uscita dal corpo e .... le rientrate per coffee break e pause pranzo .... di cucina naturale ;)
 
Il corso sarà tenuto da Davide Rozzoni - Outreach Facilitator del Monroe Institute nei giorni

7 e 8 GIUGNO 2014 A MILANO DALLE 9,00 ALLE 18,00

 


L’Excursion Workshop è un corso esperienziale intensivo di due giorni, progettato per fornire un’esplorazione profonda di diverse dimensioni della coscienza umana utilizzando la tecnologia Hemi Sync . Questo workshop ti condurrà in un affascinante viaggio nel tuo mondo interiore, un viaggio alla scoperta di Sé. Imparerai ad accedere a condizioni di sincronizzazione degli emisferi cerebrali, a connetterti con le tue risorse interiori, con il tuo potenziale illimitato. Potrai comunicare con altri sistemi energetici e imparerai ad accedere a nuove energie e capacità, per poterle poi applicare nella vita quotidiana, diventando più centrato e acquisendo più efficacia in tutto ciò che fai.

Farai esperienze di:
- rilassamento profondo
- viaggi nelle proprie dimensioni interiori
- lavori di guarigione emozionale
- aumento dell’energia e del potere personale
- aumento della creatività e dell’intuizione
- accesso e utilizzo a nuove tecniche di problem solving
- accesso alla saggezza dell’inconscio
- sviluppo della percezione del Sé Superiore
- riduzione dello stress e miglioramento della qualità del sonno
- percezione diretta di altri sistemi di energia e di energie superiori.



Il seminario si terrà a Milano presso Ananda Ashram - via Prandina 11

Per approfondimenti:
http://www.monroeinstitute.it/corsi/excursion-workshop/

Per iscriversi:
http://www.monroeinstitute.it/event/ew-mi-01/

oppure
daviderozzoni2014@gmail.com

venerdì 16 maggio 2014

IL SAPORE DELLA VITA ...

Ci sono davvero molte cose che danno sapore alla vita .... ma oggi vorrei parlare del sale; sono diversi giorni che mi frulla in mente questo argomento, così ho deciso di dedicargli un post.
Alimento prezioso fin dall'antichità, dove veniva usato come moneta di scambio e come pagamento dei legionari (da qui la parola "salario" che si utilizza ancora adesso), ha rivoluzionato la "cultura gastronomica" fin dai tempi antichi.
Partiamo dalla base che il sale non serve solamente per dare sapore alle nostre pietanze, ma è necessario per il buon andamento del nostro organismo.
Il suo nome scientifico è Cloruro di sodio; questi due elementi (cloruro e sodio) aiutano la regolazione della pressione sanguigna, l'equilibrio dei liquidi nelle cellule favorendo la funzionalità della nostra mente, del sistema muscolare e nervoso.
Il sodio è parente stretto del potassio, anzi diciamo che sono amici intimi .... perchè la loro collaborazione è assolutamente importante così come, dalle semplici e basilari notizie che vi ho dato, si può facilmente capire quanto sia altrettanto importante la scelta del sale !
Adesso è il momento clou di questo ingrediente prezioso e affascinante ... colori, nomi, consistenza e forme ci incuriosiscono a partire dai banchi dei mercatini fino a quelli della Grande Distribuzione.
Così mi piace acquistare, provare e conoscere questi nuovi "sali" ... naturalmente vi parlerò solo di quelli che ho "testato" personalmente ...
Mettiamo subito in chiaro una cosa: il sale da cucina che si trova normalmente in commercio è da me definito "salaccio" :))
E' un sale raffinato fino a eliminare gli altri sali minerali e oligoelementi, concentrando così la sola quantità di sodio; al contrario viene arricchito di silicati e carbonati per evitare la formazione di grumi derivante dalla presenza dell'umidità ..... ma poiché mi piace trovare sempre qualcosa di positivo in ogni situazione, vi dirò che è ottimo come sale per la lavastoglie: consiglio dato da un tecnico addetto :DD
Cominciamo con l'elenco, citando il mio sostituto principale al salaccio:

IL MOTHIA INTEGRALE
Perchè lo metto al primo posto? Perchè è prodotto nelle saline che per circa 30 km., vanno da Trapani a Marsala offrendo (così mi hanno raccontato) uno spettacolo suggestivo tra vasche e mulini antichi e quindi profuma di Terra nostra :)); viene raccolto ancora a mano con un metodo tramandato dai tempi dei Fenici ed è ricco di calcio, sodio, potassio, iodio, fluoro; lo si può acquistare nei negozi di alimentazione naturale e il costo si aggira al massimo sull'euro. Ottimo per la cucina quotidiana.

LE FLEUR DE SEL DELLA CAMARGUE
 ... raccolto anch'esso a mano e definito "il caviale del sale" per la sua ricercatezza, si presenta a grana leggermente più grossa, dalla consistenza croccante e dal sapore delicato.  Ottimo per condire le pietanze, dando un'energia che richiama l'acqua del mare con le sue maree naturali e l'aria del vento che ne favorisce l'evaporazione. E' ricco di oligoelementi ma iposodico. Lo si può acquistare anche presso alcuni grossi supermercati come ad esempio l' Esselunga.
Come fior di sale si intende in generale un sale integrale e senza additivi.

SALE ROSA DELL'HIMALAYA
La prima grande differenza tra i prodotti finora elencati e questo sta nel luogo di produzione.
I primi due sono sali marini che quindi vengono caratterizzati da energia e proprietà nutrizionali provenienti dal mare, mentre questo viene estratto dalle miniere dell'Himalaya e quindi ha caratteristiche energetiche e di composizione legati alla terra, ma non solo, perchè in effetti si tratta di un sale marino fossile e, di conseguenza, non del tutto privo di energia acqua...insomma, un sale davvero, davvero interessante :))
Ricco di oligoelementi quali calcio, potassio, zinco, rame (fino ad arrivare ad 84 componenti),  il caratteristico colore che va da un rosa tenue  a un quasi arancio, è dovuto alla presenza di abbondante ferro; la consistenza è fine e "setosa" e il gusto è di un salato, come dire, con una "vibrazione" più bassa ...
Viene utilizzato anche nella medicina per le sue caratteristiche terapeutiche nella cura delle vie respiratorie.
Lo si può acquistare presso i negozi di alimentazione naturale e in alcuni supermercati ad un prezzo che si aggira sui 5-6 euro al chilo.

SALGEMMA HALITE DELL'HIMALAYA
Definito il diamante del sale per la sua conformazione che si presenta sotto forma di grossi cristalli trasparenti simili al quarzo ialino, si estrae da antichi sedimenti ai piedi dei Monti Himalayani.
E' un sale cristallino la cui formazione è avvenuta nel corso di circa 250 milioni di anni .... puro e naturale, viene estratto e lavorato completamente a mano. Nel passato era chiamato anche il sale dei Re perchè era riservato alla nobiltà.
E' ricco di sali minerali e oligoelementi che vengono direttamente messi a disposizione del sistema cellulare, grazie alla sua struttura antica che risulta essere elettrica e non molecolare; per questo motivo, assieme a quello rosa, non creano ritenzione idrica.
E' di un "salato" delicato e che aggiunto alle pietanze riesce a evidenziarne i sapori senza coprirne il gusto di base.
Io l'ho trovato all' Iper grande I e il costo è davvero più alto degli altri, circa 5 euro al kg.ma questo è dovuto alla lavorazione che richiede lo spostamento di salgemma 100 volte maggiore al normale.. vero è che non lo si utilizza come sale quotidiano ma per esaltare piatti particolarmente profumati e delicati e sempre in piccole dosi.

SALE AFFUMICATO DELLA DANIMARCA
E' un sale marino raccolto sulle coste della Danimarca e che subisce un trattamento di affumicatura, utilizzando una tecnica tramandata dai Vichinghi e usando legno di quercia e di olmo rosso.
Ottimo per conferire alle pietanze un leggero profumo di affumicatura.
Lo si trova piuttosto facilmente negli scaffali dei grandi supermercati (ad es. presso la Coop) e con un prezzo abbordabile.

FLEUR DE SEL .... O MEGLIO FIOR DI SALE DI SARDEGNA
Ecco una nuova entry di questo post .. un fior di sale che vale la pena di far conoscere.
L'ho trovato alla Fiera dell'artigianato di dicembre 2013.
Il proprietario delle Saline Conti Vecchi è una persona davvero piena di passione per quello che fa e mi ha raccontato tutto il procedimento per la raccolta di questa cristallizzazione del sale che, durante un particolare momento della giornata, per effetto del mare, del vento e del sole, affiora sulla superficie dell'acqua come una brina di primavera .... e che i maestri salinai raccolgono completamente a mano e velocemente... trascorso un breve lasso di tempo, questa brina precipita nuovamente e ritorna a essere sale comune.
Ne risulta un prodotto dai cristalli sfiocchettati, dalle qualità organolettiche eccellenti e uniche che vanno a esaltare le pietanze senza coprirne il gusto.
Insomma un prodotto che mi ha entusiasmato ....anche perchè è targato italiano :D
Lo si trova sia in versione naturale che con varie aromatizzazioni, tutte sempre naturali, come la versione con le olive ... provatelo su una fetta di pane tostato e con un giro di olio .... come mangiare pane e olive !!!!
Ho visto che lo si può ordinare su internet al sito www.gourmetsardegna.it .... il costo è superiore al sale tradizionale, ma stiamo parlando di un condimento e non di un sale da utilizzare per l'acqua della pasta ;)
Unico problema .... quale scelgo?

Nonostante un buon sale sia un ingrediente base per il benessere del nostro organismo, l'eccesso può danneggiarlo.
Impariamo ad utilizzarlo per la maggior parte in cottura e a piccole dosi, abbinandolo a erbe aromatiche fresche ed essiccate che ci aiutano a insaporire i nostri piatti senza incappare nell'eccesso.
Il sale deve esaltare i sapori e non coprirli, un pizzico per ogni ingrediente aggiunto e voilà .... c'est tout !!!

venerdì 9 maggio 2014

DOLCE .... CREMOSO .... SALUTARE ..... FAVE, PISELLI & CAROTE IN SALSA DI CURCUMA

Ci sono verdure che hanno .... vita breve, e che non trovi tutto l'anno sui banchi dei mercati: fave e piselli freschi; per questo ne faccio sempre una buona scorta che conservo, per i mesi successivi, nel congelatore. 
Due legumi dalle caratteristiche nutrizionali interessanti e dai sapori freschi e differenti: pisellini dolci e fave dolci sì, ma con un richiamo all'amarognolo.

Le fave sono ricche di ferro, potassio, rame, selenio e magnesio, ma anche di vitamina C (se mangiate crude); le foglie essiccate sono utilizzate per stimolare la diuresi.
Questo interessante legume è composto, in versione fresca, dal 5% di proteine mentre, essiccata, passa al 21%..... da ricordare che, in soggetti sensibili e predisposti, soprattutto nella versione cruda, possono causare reazioni allergiche (favismo) e che possono interferire con alcuni medicinali.
Dopo averle estratte dal baccello, si puliscono dal tegumento esterno, incidendone con le unghie la superficie ed eliminandone la singola pellicina.
I piselli sono anch'essi ricchi di magnesio, potassio e vitamina C, contengono anche del ferro, in minor quantità rispetto ad altri legumi, calcio, un'alta percentuale di acqua e sono una miniera di acido folico; l'abbondante apporto di fibre contenute nei piselli, stimolano l'intestino in caso di stipsi.
Hanno proprietà toniche, diuretiche e rimineralizzanti e sembra (come tutti i legumi) che aiutino a regolare il colesterolo alto nel sangue.
Meglio consumarli cotti, perchè da crudi contengono elementi antidigestivi .... sconsigliati anche per chi soffre di gotta.

Con i baccelli si prepara un brodo ricco di sali minerali .... si porta a bollore acqua abbondante con un pizzico di sale e i baccelli scartati e lavati, si fanno cuocere per circa 25 minuti, poi si passano le verdure per eliminarne la parte filamentosa: si lascia raffreddare e si conserva in frigorifero per 4-5 giorni; ottimo come delicato brodo vegetale base.
Anche in questo caso, la percentuale proteica è superiore nella versione essiccata: 21,7 % contro i 5,5 del prodotto crudo .... per questo è bene sapere che questi legumi, in versione fresca, nutrizionalmente parlando, sono più simili alle verdure che ai legumi .... anche le calorie sono differenti: nella versione essiccata aumentano ;)

Ma veniamo alla ricetta di oggi ..... semplice e delicata come gli ingredienti che la compongono con l'aggiunta di un terzo ingrediente interessante: la curcuma.
Ottima "droga" che viene tenuta in considerazione in primis per la sua caratteristica principalmente conosciuta di "colorante alimentare" ...
non tutti sanno però che ha proprietà che migliorano le funzionalità del fegato, contribuisce a regolare il colesterolo e facilita la digestione dei grassi ..... ottimo antiossidante, antinfiammatorio e antivirale, è scientificamente in fase di sperimentazione per la ricerca di cure per alcune malattie degenerative importanti .... controindicazione: da non usarsi in eccesso in caso di presenza di calcoli biliari.

FAVE PISELLI & CAROTE IN SALSA DI CURCUMA 



1 T di piselli freschi sgusciati
1 T di fave fresche sgusciate
1/2 T di carote a dadini
1 scalogno
1 cipolla fresca
3-4 C di panna di soia o di yogurt di soia naturale
1 c di curcuma in polvere
1 C di olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.
4 bacche di ginepro leggermente schiacciate
qualche foglia di basilico fresco
2 foglie di menta fresca
1 rametto di timo fresco
  1. Scottare in acqua bollente leggermente salata, piselli e fave; scolarli e metterli da parte.
  2. Mondare e tagliare a dadini scalogno, carota e cipolla, versarli in un tegame, unire l'olio, un pizzico di sale, le bacche di ginepro, il rametto di timo fresco, 2 cucchiai di acqua, coprire e cuocere a fiamma vivace per 5 minuti, aggiungendo poca acqua se necessario.
  3. Nel frattempo mescolare in una tazza la panna e la curcuma, aggiungere un pizzico di sale e di pepe e allungare la salsa con unpaio di cucchiai di acqua.
  4. Unire alle verdure nel tegame, fave e piselli, regolare di sale e pepe e cuocere per un paio di minuti sempre a fiamma vivace, mescolando.
  5. Aggiungere la salsa alla curcuma e mescolare, unire il basilico a striscioline e la menta spezzettata, regolare il sapore del piatto a piacere e cuocere su fiamma bassa per 3 minuti.
  6. Eliminare il rametto di timo, le bacche di ginepro e servire caldo o tiepido.
  7. Può essere trasformato in un ottimo condimento per cereali in chicchi & pasta, oppure arricchito con tofu affumicato a pezzetti, per diventare una gustosa pietanza .... con l'aggiunta di riso integrale basmati un perfetto piatto unico !!!

lunedì 5 maggio 2014

A PROPOSITO DI .... SAPORI .... UN AMARO VINCENTE !!!

Tra i sapori, l'amaro è quello che meno amo o meglio, che amo a seconda di come viene abbinato nelle pietanze .... 
E' un gusto importante nella cucina naturale, legato alla stagione estiva e stimola l'energia fuoco e, di conseguenza, cuore, intestino tenue, colorito del viso, sangue ....
Come sempre vale la regola del poco ed equilibrato, dato che anche l'eccesso di amaro può sovraccaricare il cuore di energia e indebolire i polmoni e la pelle, nonché aumentare in modo eccessivo l'energia anche allo stomaco, disperdendo quella di reni e ossa .... 
Ma tornando al sapore in cucina, in questa ricetta l'ho abbinato a un impasto a base di semola (dolce) abbinandola allo zafferano che è aromatico e con un delicato sapore sempre amaro .... farcita con radicchio rosso dal forte accento amaro e una ricottina di anacardi che lo smorza .... "So good" !!!!!


 SCHIACCIATA DI SEMOLA ALLO ZAFFERANO CON RADICCHIO ROSSO 
& RICOTTA DI ANACARDI

1,5 T di farina rimacinata di grano duro
1/2 T di farina integrale
1 c di lievito di birra disidratato o 7 gr. di fresco
1 c di lievito madre disidratato (facoltativo)
1 T circa di acqua 
1 c di malto di riso
8 gr. di sale fino
1 bustina di zafferano in polvere
1 C di olio extravergine di oliva

fleur de sel e olio e.v.o. per condire
origano e pepe macinato q.b.
1 radicchio rosso lungo, non troppo grosso
1 T di anacardi pelati e ammollati per 8 ore 
2 c di yogurt di soia naturale 
Versare in una ciotola le farine, il sale, il lievito madre in polvere e mescolare.
  1. In una ciotola piccola, sciogliere il lievito scelto, unire il malto, lo zafferano, l'olio, mescolare e versarlo nelle farine mescolando con un cucchiaio di legno finché il liquido verrà assorbito, poi impastare con le mani fino a ottenere un impasto elastico e non appiccicoso; se necessario aggiungere poca acqua.
  2. Lasciare lievitare in una ciotola per 8 ore , coprendo con pellicola trasparente.
  3. Nel frattempo scolare gli anacardi e frullarli con poca acqua, un pizzico di sale e lo yogurt fino a ottenere un composto cremoso ma non troppo liscio.
  4. Scaldare il forno a 200° e foderare una teglia bassa con carta forno.
  5. Riprendere l'impasto e suddividerlo in 4 palline; stenderle con le mani unte formando delle focaccette ovali con uno spessore di circa 7 mm. e sistemarle sulla teglia foderata; schiacciarle leggermente con la punta delle dita (con i polpastrelli e non le unghie :D ), spennellarle con poco olio e cospargerle con un pizzico di fleur de sel.
  6. Tagliare verticalmente il radicchio in 4 pezzi, distribuirlo sulle schiacciate, premendo leggermente per farlo affondare nell'impasto, aggiungere qua e là la ricottina di anacardi con un cucchiaino, cospargere con un pizzico di fleur de sel, origano e pepe macinato e irrorare piuttosto generosamente con olio extravergine di oliva.
  7. Infornare per 15 - 20 minuti, finché la focaccia diventerà dorata e croccante e servire calda o a temperatura ambiente.
PS: la ricottina di anacardi può essere preparata il giorno precedente e lasciata fermentare in un vaso di vetro, a temperatura ambiente, per 24 ore.