Non vi è nulla di più fugace che il cibo ... ma nella memoria il suo ricordo rimarrà immortale ...


martedì 28 giugno 2011

CENA DA BIO E TE....


Mercoledì sera organizzerò una cena presso il ristorante "Bio e Te"  

ecco il menù che verrà proposto

  • Vellutata fresca di zucchine in coppa al profumo di menta e basilico
  • Involtini di melanzana fritta  farciti con spaghetti al pomodoro fresco e pinoli tostati
  • Scaloppine di seitan al limone olive nere e origano
  • Insalata di verdure scottate e cruditè al pesto di prezzemolo
  • Crostata alla Provenzale con crema alla lavanda e albicocche sciroppate al malto

lunedì 27 giugno 2011

UNA COPPA VERDE SMERALDO !

Anche l'umile ma indispensabile zuppa segue l'andamento delle stagioni: scalda in inverno e rinfresca d'estate ... così in questi pochi giorni durante i quali dovrò sopportarmi la calura di Milano, mi impegno nel mantenimento di questa sana abitudine.
Stasera ho preparato una vellutata dolce e profumata che può essere servita tiepida ma che è fantastica anche fredda: l'ideale per un cocktail in terrazza mentre tramonta il sole !!!


VELLUTATA FRESCA DI ZUCCHINE

4 zucchine sode
1 spicchietto di aglio senza germoglio
1 T scarsa di acqua
sale e pepe
5 foglie di basilico fresco
una manciata di prezzemolo fresco
latte di riso q.b.

  1. Mondare e lavare con cura le zucchine, poi affettarle sottilmente.
  2. versare in una casseruola l'aglio, le zucchine, un pizzico di sale e l'acqua che dovrà essere a filo della verdura, meglio appena sotto che sopra.
  3. Portare a bollore, abbassare leggermente e proseguire a pentola scoperta, su fiamma vivace, la cottura finché le zucchine saranno tenere ma mantenendo il loro colore brillante.
  4. Frullare aggiungendo il prezzemolo, il basilico e latte di riso quanto basta ad ottenere un composto vellutato e fluido.
  5. regolare di sale e condire con una grattata di pepe.
  6. Distribuire in coppe o bicchieri, decorandone il bordo con una fetta di zucchina cruda e una foglia di prezzemolo.



venerdì 24 giugno 2011

PROFUMI E COLORI DI PROVENZA.....E IL SUONO DEL SUO MARE.


Anche per quest'anno le vacanze al mare stanno terminando. Dopo due settimane, sabato si farà ritorno a casa.
E come ogni anno (ormai il terzo) lascio un pezzetto di cuore in questa località tranquilla che è 
Hyères-L'Ayguade,  ultima ridente cittadina della Cote d'Azur.
Spiagge libere e naturali dove, mentre ti rosoli al sole, riesci ad ascoltare il suono del mare....
Graziose casette con la tipica architettura Provenzale dalle persiane color lavanda, cielo e verde acqua e dai muri color cipria......
Grossi gabbiani che solcano il cielo, belli da sembrare quelli stampati sulle carte da decoupage...
Gazze ladre che si chiamano e si rincorrono scambiando quattro chiacchiere con le tortore...
Cascate di fiori d'oleandro, bignonne, bouganville ed enormi pini marittimi che con le loro grandi pigne "ripiene" di pinoli fanno ombra e colore lungo le strade...
Sabbia dorata e sassi di ogni colore, forma e grandezza.....
Produttori di frutta e verdura locale che arricchiscono la tavola con profumi e sapori genuini...















E poi il mercato tipicamente provenzale.....frutta e verdura che acquisti scegliendo senza guanti ... erbe aromatiche a profusione, salse e salsine a base di verdure erbe e olive, spezie e risi di tutti i generi,   stecche di vaniglia profumatissime e che costano un terzo che da noi, saponi vegetali naturali e mazzi profumatissimi di una lavanda che davvero è unica ... coprispalle e scialletti di pizzi e stoffe dai colori pastello per impreziosire le spalle abbronzate e ripararsi da quella brezza costante che non ti fa mai soffrire il caldo !!!!
E il pane.... baguettes di ogni genere profumate e croccanti e fragranti "banette", pagnotte ricche di semi e farine di vario genere......
A me piace..... mi piace anche il grazioso appartamentino con soppalco che affitto.....
E adesso che sono alla fine della mia vacanza francese, cala un velo di malinconia...forse perchè non so se l'anno prossimo ritornerò ancora qui.... altri luoghi magici e profumati di salsedine mi aspettano...... così come mi aspettano le mie verdi ed imponenti montagne bergamasche..... :)))
 Au revoir L'Ayguade ... tu est dans mon coeur !!!

 ISTRUZIONI PER L'USO: avviare assieme i video e per 40 secondi chiudere gli occhi e respirare a pieni polmoni ... buon viaggio :DDD



lunedì 20 giugno 2011

RISO E ZUCCA (RIS E Z(S)UCCA)

Sono ormai dieci giorni che mi trovo in Francia a Hyères L'Ayguade, ultima cittadina ridente della Cote d'Azur.....e, nonostante la vita da mare che consiglia e rende stuzzicanti delle belle insalatone fresche e miste (qui la verdura locale è davvero notevole), a cena non rinuncio alla mia bella minestra.
La zuppa di verdura ti rifornisce di sali minerali e più la mandi giù, più ti tira su !!!!!
Dal verduraio qui del paese (produttore locale biologico e a lotta integrata) ho acquistato una bella zucca appena colta che la mia mamma, compagna di vacanza marittima assieme a Robert e a mio nipote Daniel, ha trasformato in questa cremosa, dolce e gustosa minestra anche lei tipicamente lombarda e che fa parte dei piatti del ricordo, come io definisco le pietanze che mi riportano alla "fanciulllezza".  
Brava la mia mamma e bravo il verduraio français...posso proprio dire "cette soupe elle est bien bonne!!"

1 piccola zucca farinosa
1 cipolla media tritata
2 C di olio extravergine di oliva
sale o brodo vegetale bio q.b.
2 foglie di alloro fresco
150 gr. di riso semintegrale (o 300 gr. di riso integrale cotto)
1 C di prezzemolo tritato

  1. Lavare bene la zucca e se ha la buccia molto spessa eliminarla, altrimenti lasciarla togliendo solo eventuali bitorzoli ed irregolarità scure; eliminare i semi interni e tagliarli a tocchetti.
  2. Versare in una casseruola capiente l'olio e la cipolla, condire con un pizzico di sale e rosolare delicatamente finché la cipolla diventerà  traslucida.
  3. Unire la zucca tagliata, un pizzico di sale e lasciare insaporire per qualche minuto, poi versare 1,3 lt. circa di acqua, il dado vegetale o il sale a piacere, l'alloro e portare a bollore; abbassare la fiamma e lasciare sobbollire finché la zucca sarà morbida.
  4. Eliminare le foglie di alloro, passare col passaverdura o frullare col minipimmer, dopodiché versare il riso lavato sotto acqua corrente, regolare di sale e portare a cottura, mescolando di tanto in tanto. La consistenza dovrebbe essere cremosa più o meno a piacere; se dovesse risultar troppo densa senza che il riso sia pronto, allungate con poca acqua calda alla volta.
  5. Condire a piacere con pepe, noce moscata o cannella e servire caldo spolverando con prezzemolo tritato a piacere.

sabato 18 giugno 2011

PROFUMI D'ESTATE DA BERE

Nei primi giorni di giugno fioriscono in montagna decine e decine di alberi di sambuco... e io sono lì pronta con il cestino a raccoglierne i bellissimi ombrelli bianchi fioriti per prepararmi un po' di sciroppo.
Normalmente la ricetta prevede l'uso di zucchero ma, come sempre, l'ho modificata per eliminarlo e ne ho ottenuto un'acqua profumatissima leggermente dolce che poi utilizzo per aromatizzare dessert al cucchiaio e al forno oppure la diluisco a piacere arricchendola con gocce di succo di zenzero o di limone ottenendo così una bibita naturale, particolare nel gusto e rinfrescante.
I fiori di sambuco hanno proprietà diuretiche, sudorifere e vengono anche usati per la preparazione di tisane contro i sintomi da raffreddamento; inoltre facilitano l'eliminazione di acidi urici....ma hanno davvero molteplici proprietà.
Buoni essiccati da aggiungere agli impasti delle torte....uno dei dolci più conosciuti in Lombardia è il Pan de mej o pan meino dove si usano per spolverare questi biscottoni prima di infornarli.
Una curiosità, pare che il nome "sambuco" derivi dalla parola greca sambuchè che era un tipo di flauto ricavato proprio dai rami cavi di questa pianta.

ACQUA DI SAMBUCO

20 ombrelli di sambuco fiorito
3 limoni bio
1,5 lt. di acqua 
350 gr. di malto di riso



  1. Lavare delicatamente sotto acqua corrente i fiori.
  2. versarli in un grosso vaso di vetro o in una ciotola profonda.
  3. Coprirli con l'acqua fatta bollire precedentemente con il malto e lasciata intiepidire.
  4. Aggiungere i limoni lavati e tagliati a spicchi.
  5. Coprire e lasciare in infusione per 2 giorni.
  6. Filtrare con una garza, premendo bene per ottenere il massimo infuso, poi versare in vasetti o bottigliette (sterilizzati facendoli bollire 30 minuti) e chiuderli bene.
  7. Sistemare vasi o bottiglie in una pentola profonda, avvolgendoli con canovacci perchè non si rompano durante la bollitura.
  8. Coprire con acqua tiepida fino a superare di due dita i coperchi. Portare a bollore e lasciare bollire per 35 minuti.
  9. Spegnere e lasciare raffreddare i vasetti immersi nell'acqua.
  10. Disporre in dispensa, dopo avere etichettato specificando nome e data della preparazione.





giovedì 16 giugno 2011

MA CHE BELLI CHE SIETE !!!

Si sa, quando si è in vacanza e si è  lontani dalla quotidianità, ci ritroviamo sempre con un pochino più di tempo per le "soste"...oggi pomeriggio mentre mi rosolavo al sole (mannaggia come mi bruciano le gambe dietro al ginocchio :))), ecco apparire nella mia mente uno "sliding show" dei tanti momenti belli trascorsi nelle cucine della Sanagola assieme a, ormai, ex allievi che mi hanno prestato il loro prezioso aiuto durante l'organizzazioni di cene e brunch facendomi da assistenti...... Che bello ricordarvi e la voglia di abbracciarvi è stata tanta....siete parte del mio cuore...tutti mi avete arricchito e continuate a farlo e mi da gioia pensare che molti di voi sgambettano con maestria in cucine tutte vostre.
Alessandra di Empoli, Ezio massimo di Ferrara, Renata (detta Renè) di Milano, e Betty (detta Betty Boop) di Monza
Ezio alle prese con le quenelle di marmellata di azuki :)



e la dolce Susy.......
Purtroppo non sono riuscita a fotografarvi tutti,  ma ho in mente di organizzare in autunno un raduno degli "ex assistenti" per andare a mettere le gambe sotto il tavolo da qualche parte tutti assieme, magari organizzandoci per un intero week end !!!!

mercoledì 15 giugno 2011

PANDOLCE CIOCCO COCCO CON PASTA MADRE



Questo è uno di quegli esperimenti riusciti perfettamente al primo tentativo...ma veramente non era proprio un tentativo voluto, bensì una necessità nella quale ci si trova a pochi giorni dalla partenza: insomma, una di quelle ricette di quando devi per forza svuotare il frigorifero... così ho pensato di finire un vasetto di pasta madre rinfrescato e rimasto lì solo soletto facendo un dolce che durasse nel tempo per mio marito che rimaneva a casa da solo; ne è risultato una torta briosciata sfiziosissima. Ecco la ricetta:

200 gr. Di pasta madre
500 gr. Di farina 0
180 gr. Di malto
80 gr. Olio di girasole o mais
buccia di 1 limone
una manciata di uvetta
una manciata abbondante di cocco rapè
2 manciate abbondanti di gocce di cioccolato fondente extra
malto per decorare
un pizz. Di sale

  1. Rinfrescare la pasta madre a sera prima, aggiungendo un cucchiaio di farina e 1 cucchiaio di acqua e mescolando con cura. Lasciare riposare tutta notte.
  2. Versare la farina in una terrina capiente, aggiungere la pasta madre, il malto, l'olio, la buccia di limone, un pizz. Di sale e mescolare dapprima con un cucchiaio di legno, poi con le mani aggiungendo poca farina se davvero necessario; il composto deve risultare morbido e leggermente appiccicoso, formando una palla.
  3. Sollevare l'impasto, spolverare la ciotola con poca farina, appoggiandovi nuovamente la palla, coprire con pellicola trasparente o con un coperchio e lasciare riposare per almeno 8 ore.
  4. Sopra un foglio di carta da forno stendere, con l'aiuto di un mattarello, l'impasto fino ad avere un rettangolo con uno spessore di 3-4 mm. al massimo.
  5. Cospargere con le gocce di cioccolato, col cocco, l'uvetta e con del malto di riso lasciato cadere a filo dall'alto, con un cucchiaino.
  6. Aiutandosi con una spatola, arrotolare su sé stesso l'impasto, formando un salamotto; NON IMPORTA SE SI ROMPE QUA E LA' LA "SFOGLIA": riparatela con le dita e la spatola... le spaccature e l'irregolarità della sfoglia renderà ancora più gustoso il dolce finale.
  7. A questo punto è possibile chiuderlo a ciambella, lasciarlo così oppure piegarlo in avvicinandone le due parti.
  8. Sistemare a carta da forno con sopra il pandolce su una placca da forno e lasciare riposare per 6 ore o anche fino al giorno dopo.
  9. Scaldare il forno a 200°, infornare il dolce ed abbassare a 170°, lasciando cuocere finché la superficie diventerà dorata.
  10. Provare la cottura inserendo al centro uno spiedino di bambù che dovrà risultare praticamente asciutto e bollente appoggiandolo sull'interno del polso o sulle labbra.
  11. Cospargere a filo con del malto la superficie del pandolce, rimettere in forno lasciando cuocere altri 3 minuti, poi spegnere e lasciare raffreddare all'aria prima di servire.
  12. Si conserva per parecchi giorni.

lunedì 13 giugno 2011

UN DOLCE "DOUBLE-FACE"

Una ricettina piuttosto veloce  e semplice che ho modificato da un'altra di cui però non ricordo la provenienza ..... si tratta di un dolce che mangiato tiepido o a distanza di poche ore, dona un contrasto molto piacevole tra il morbido della frutta e la croccantezza della granola che fa da "crosta", successivamente diventa una buonissima torta morbida.....insomma un dolce
 "double-face"

TORTA CROCCANTE ALLE MELE E PERE

3 mele golden o renetta
1 pera matura
120 gr. di farina 0
90 gr. di malto di riso
80 gr. di olio di girasole
110 gr. di mandorle tritate
½ c di cannella in polvere
Succo di mela q.b.
Buccia di 2 limoni grattugiata
1 pizz. Di sale

  1. Preriscaldare il forno a 190°.
  2. Scaldare l’olio in una padella, versarvi le mandorle e un pizzico di sale e rosolarle mescolando con un cucchiaio di legno, finché diventeranno dorate. Mettere da parte.
  3. Nel frattempo, versare in una ciotola la farina, la cannella, un pizzico di sale e il malto; mescolare bene gli ingredienti, poi unire il composto di mandorle tostate intiepidito e amalgamare accuratamente, aggiungendo se necessario succo di mela quanto basta per ottenere una consistenza compatta ma morbida.
  4. Ungere una pirofila da forno d.  20 cm. e stendere la metà dell’impasto, aiutandosi con una spatola o con le mani bagnate.
  5. Mondare, sbucciare ed affettare sottilmente le mele e la pera, poi sistemarle sopra l’impasto a strati, spolverando ogni volta con la buccia di limone.
  6. Terminata la frutta, spolverare con la buccia di limone, poi ricoprire con l’impasto rimasto, aiutandosi sempre con una spatola.
  7. Infornare e cuocere per 15 minuti circa. Roteare di mezzo giro la pirofila e proseguire la cottura per altri 10-15 minuti, finché la superficie diventerà dorata e croccante.
  8. Servire tiepido accompagnando con una pallina di gelato vegetale o salsa alla vaniglia. 

ADDIO QUINTA C

Finalmente, dopo settimane di preparativi, si è svolta la festa di fine anno della classe di mio figlio Robert....come rappresentante mi sono presa l'incarico di organizzare la "pizzata di fine anno", ma non volevo che fosse il solito incontro...desideravo organizzare un evento che rimanesse impresso nella memoria del cuore di ognuno di noi: "bambini", insegnanti e genitori.
La fine del ciclo elementare è un passo importante: i nostri "bimbi" sono diventati ragazzi, molti si perderanno di vista così come molti resteranno in contatto dipenderà dalle scelte di ognuno; nel contempo i genitori vivono questo passaggio in modo differente, e in ognuno di noi le emozioni e i pensieri sono svariati; le nostre due insegnanti principali sono prossime alla pensione e, con malinconia, temono di non vedersi più assegnate alle classi prime: insomma, per ognuno si presentava un momento di cambiamento ....
Così ne è venuta fuori una festa davvero piacevole, intensa e ricca di emozioni e di commozione non stimolata dalla tristezza della fine ma dal ricordo del tempo e delle scoperte fatte assieme nel passato, da ciò che abbiamo oggi e da quello che ci aspetta nel futuro....per la prima volta eravamo quasi al completo, né religioni, origini ed impegni hanno interferito, mariti tutti presenti tranne il mio :)))) che è proprio allergico ai raduni numerosi ma che, per fortuna, mi ha permesso così di seguire quale organizzatrice,  l'andamento generale della festa dove ci siamo ritrovati in 67 partecipanti !!
Ho trovato una trattoria raggiungibile anche a piedi da casa, dove il sig. Tonino (a cui abbiamo consegnato  una pergamena dove lo abbiamo nominato ristoratore dell'anno) ci ha permesso di organizzare il tutto in modo privato;:cibo semplice, abbondante e gustoso, musica, palloncini, balli, cartelloni.....come torta, sempre per restare in tema,  un pandolce a forma di 5° C farcito di "Nutella" che è piaciuto da matti ...altro che panne creme e solite torte 
mappazzone :)))
Il regalo alle maestre sono stati dei voucher per il percorso benessere con massaggi presso le Terme di Milano, accompagnati da bigliettini che singolarmente i ragazzi hanno scritto esprimendo ciò che volevano per ogni insegnante e biglietto finale con copia della foto di classe prima, per "come eravamo" e quinta  per "come oggi siamo".... non è mancata neppure la filastrocca che ho composto prendendo spunto dalle prime 4 righe di una che avevo trovato "navigando" e che poi è sgorgata davvero dal cuore, non il mio  ma quello di rappresentante di una classe che mi ha sostenuto molto attivamente durante il "servizio" :DDD
Insomma, con modica spesa davvero una massima resa....grazie a tutti i ragazzi e, soprattutto, a tutti i genitori...vedervi tutti quanti soddisfatti, commossi e divertiti mi ha davvero arricchito..... e anche il vostro personale regalo (un bellissimo bouquet di rose rosse e un voucher per massaggio con pietre calde) mi ha riempito il cuore e l'anima di gioia !!!!














Arrivederci alla prossima.....ricordatevi mamme che in autunno abbiamo deciso di invadere le terme tutte assieme :))

PASSATO PRESENTE FUTURO

Si placa il brusio,
finisce il tramestio
dei bimbi indaffarati
sui banchi chinati.
I visi rivolti all'estate,
alle vacanze appena cominciate,
tre mesi volano in fretta
e la nuova scuola è già lì che aspetta.
A Settembre torneremo felici
Per trovare vecchi e nuovi amici.
Più grandi e Più cresciuti,
Un po’ curiosi e un po’ impauriti,
Percorreremo le nuove strade del sapere:
le nostre vecchie insegnanti di noi saranno fiere.
Partiti dal Topino Pino e arrivati alle prove Invalsi
Percorreremo nuove vie senza fare passi falsi
Perché in cinque anni abbiamo imparato
Che l’amore e ognuno di noi va rispettato,
Che l’amicizia è qualcosa che ci lega
E la conoscenza non è solo quel che si spiega.
Che la storia è una ricerca
E la matematica è una scoperta.
Che ogni giorno nella vita faremo
Tesoro di ciò che riceveremo.
Per questo e altro ancora,
non vi dimenticheremo !






mercoledì 8 giugno 2011

RISO E PREZZEMOLO (RIS E ERBORIN o ERBURIN)

L'aria sempre bella frizzantina di ieri sera, nonostante la data sul calendario, mi ha ispirato ad uno dei piatti del ricordo: riso e prezzemolo.
Tipico della Lombardia, è un piatto che mi ha sempre fatto leccare i baffi con la sua semplicità ma, nello stesso tempo, con la capacità di essere mangiato con gusto; semplicissimo e ricco di vitamina C data dalla presenza abbondante del prezzemolo (erborin = erbetta) che va aggiunto solo alla fine. La ricetta tradizionale prevede l'uso di brodo di carne per la cottura e di burro e formaggio per il condimento finale ma, come sempre, ho alleggerito la ricetta trasformandola in un piatto tutto vegetale. In alcune famiglie lombarde si aggiugono anche dadini di patate.

130 gr. di riso semintegrale
 8 fondine o ciotole di brodo vegetale saporito (praticamente quello che utilizzerete per servire la minestra)
una grossa manciata di prezzemolo fresco
1 pezzetto di aglio fresco o aglio secco
pepe (facoltativo)
grana vegano (facoltativo)
2 c di olio extravergine di oliva

  1. Portare a bollore il brodo, versare il riso, l'aglio tritato o una spolverata di aglio essicato, poi abbassare la fiamma e cuocere lentamente fino a cottura raggiunta. Se necessario, allungare con altro brodo tenendo presente che la minestra deve risultare piuttosto densa.
  2. Spegnere e condire con l'olio, il pepe e il grana vegan; unire per ultimo il prezzemolo tritato mescolare con cura e servire caldo se stagione fredda o tiepido se nella stagione più calda.

Variazione: Volendo utilizzare il riso integrale (io ho usato quello) dovrete farlo cuocere a parte con un rapporto di 1 parte di riso lavato sotto acqua corrente e 2 parti di brodo ed unirlo a 4-5 fondine/tazze di brodo. Lasciare sobbollire per 5 minuti, poi aggiungere gli altri ingredienti.

martedì 7 giugno 2011

.... COME IL PREZZEMOLO

Approfitto di queste giornate ancora fresche e uggiose per preparare frutti di questa nuova stagione utilizzando il forno.
La regina dell'estate, non tanto per il sapore quanto per la sua caratteristica "invadenza" sui banchi dei verdurai e nei cestini degli ortaioli fai da te :))
Oggi la presento con una preparazione semplice e tipica dell'estate italiana; nata per insaporire questo ortaggio così economico e dalla produzione abbondante e veloce ma, ahimè, dal gusto per molti troppo "delicato", è diventata poi anche un'opportunità di riciclo per quel che resta nel frigor ..... così troviamo decine di farciture partendo dal formaggio, passando per la carne e arrivando anche a ripieni a base di pesce. Ma la farcia che apprezzo maggiormente (non solo per motivi di scelta alimentare) è quella povera che vi posterò oggi:

ZUCCHINE AL FORNO  ALLA MEDITERRANEA
6 zucchine sode e di stagione
200 gr. di pangrattato
olio extravergine di oliva q.b.
erbe aromatiche a piacere fresche o essicate
sale e pepe q.b.

  1. Portare a bollore abbondante acqua leggermente salata.
  2. lavare le zucchine sotto acqua corrente strofinandole bene con le mani, poi tuffarle nell'acqua bollente e lasciarle scottare per qualche minuto, finché diventeranno leggermente tenere (non devono diventare mollicce :(( ). Scolarle, lasciarle intiepidire.
  3. Nel frattempo versare in una ciotola il pangrattato, condirlo con abbondanti erbe a piacere, sale e pepe, poi cominciare ad aggiungere olio a filo, mescolando con le mani, finché il composto non assumerà un aspetto simile alla sabbia umida.
  4.  Scaldare il forno a 180°.
  5. Privare le zucchine sbollentate degli apici, tagliarle per la lunghezza e, con uno scavino o con un cucchiaino, eliminare parte della semenza, che potrete aggiungere al composto di pangrattato o potrete riciclare con una minestra o crema di verdure.
  6. Salare leggermente l'interno delle zucchine e farcire, sempre con le mani, con abbondante pangrattato, premendo bene perchè si compatti e sistemare le barchette in una teglia leggermente unta.
  7. Volendo si può cospargere di formaggio vegano grattugiato.
  8. versare sul fondo della teglia un filo di acqua (o vino bianco) e cuocere fino a doratura del ripieno.
  9. Servire tiepide o a temperatura ambiente.
 NB: volendo utilizzarle come fingers food per un aperitivo o un buffet estivo, potete tagliare le zucchine (dopo averle svuotate) in tocchetti più piccoli, procedendo poi alla farcitura come sopra.




lunedì 6 giugno 2011

VIENI ...C'E' UNA CASA NEL BOSCO ......

Sognare fa bene.
Alleggerisce la mia anima e ci regala una buona scorta di buonumore.
Se poi aggiungiamo il fatto che è il primo passo per centrare il proprio intento.....beh....direi proprio che l'arte del sognare sia ad occhi chiusi che aperti è un'ottima ginnastica per il nostro benessere :))
Ho trascorso questo lungo week end assieme al mostrillo (il mio secondo figliolo:)) e mio marito, nel nostro paradiso montanaro; silenzio e pace, praticamente soli  perchè, forse, le previsioni bagnate hanno scoraggiato in molti..... ma i temporali improvvisi sono stati clementi e arrivando solo nei momenti in cui ci trovavamo nel tepore della nostra casetta.
Così venerdì mattina, dopo aver fatto un breve giretto per qualche acquisto veloce abbiamo deciso di concederci una passeggiata in un certo punto della nostra zona, che mi piace moltissimo.
Mi piace il luogo silenzioso, solitario quanto basta e la sua posizione. Qui sono anni che ammiro un roccolo ristrutturato conservando le sue fattezze originali, circondato da grandi alberi che sembrano sostenerlo nel tempo.... sempre osservato da lontano per la presenza di un cartello che ricorda ai passanti che si tratta di  proprietà privata e che vieta l'ingresso agli estranei.
... mentre raccoglievo una bella manciata di fiori di sambuco maturi per preparare un po' di relativo sciroppo, dico a mio marito: " quest'estate devo impegnarmi per incontrare qualcuno che abiti lì e chiedere se posso addentrarmi nel loro "territorio" :))
Nemmeno finisco di dirlo che ti arriva un'auto con una coppia di mezza età che ferma davanti alla sbarra e si accinge ad aprire..... con in mano la mia bella sportina di fiori profumati, sfacciatamente e con nonchalance mi avvicino e chiedo se è loro il roccolo.....
Da cosa nasce cosa e ci siamo addentrati per la strada nel bosco che ci ha condotto non solo a vedere da vicino la curiosa casetta ma a proseguire per una visita alla loro splendida baita di montagna !!!!
Bella fuori ed incantevole all'interno (non ho avuto il coraggio di chiedere di fotografarlo :)); tutta in pietra originale dell'epoca (è stata costruita su una base che risale al 1500) e legno di rovere massiccio, con mobili sempre in legni naturali e con un amore e rispetto per casa e paesaggio notevoli che si percepisce chiaramente nell'energia che la anima....nel ritorno non ho perso l'occasione per raccogliere una bella manciata di rosse e profumatissime fragoline di bosco!!
Grazie Gianni per aver condiviso con noi momenti piacevoli di incontri montanari :)