Non vi è nulla di più fugace che il cibo ... ma nella memoria il suo ricordo rimarrà immortale ...


mercoledì 19 ottobre 2011

"GARBAGNATE ... SI SCENDE ..." :))


Ho il primo raffreddore di stagione .... il mio organismo è in perfetto equilibrio con il cambio di energie o forse non dovevo uscire dalla piscina con i capelli bagnati ? :))
Sicuramente umidità e freddo fanno da catalizzatori per contrarre raffreddore e tosse ma significa anche che il nostro organismo è un po', come dire, sotto tono .... l'eccessiva stanchezza abbassa le difese immunitarie.
Fatto sta che avevo un sacco di nuovi accostamenti di sapori  da sperimentare ma .... devo adeguarmi al "fermo macchina" ... impossibile sperimentare in cucina senza sentire il benchè minimo profumo e sapore .... ma poiché scelgo sempre di sfruttare ogni situazione nel migliore dei modi, mangio in quantità strettamente necessaria e anche poco condito e ripasso i tanti rimedi della nonna :) : non c'è sistema migliore per memorizzare i vari intrugli che la macrobiotica e la medicina antica ci offrono!

Comincio col ripassare l'elenco degli ingredienti da evitare in caso di problemi di "muco" nelle vie respiratorie:

latte e derivati, farine, cereali raffinati e derivati, zucchero, bevande e cibi freddi, frutta tropicale ...

per poi elencare quelli che invece ci aiutano ad eliminare lo scomodo compagno di viaggio:

riso integrale tostato a secco senza olio prima di aggiungere il liquido di cottura, zuppe di verdura calde e zuppe di cereali integrali (ottimi miglio e quinoa), la mitica zuppa di miso (ops.. mi sa che non l'ho mai postata...provvederò), radici e verdure tonde cotte a lungo (tipo stufati).

Spiego infine qualche piccolo rimedio segreto, giusto giusto per accellerare un po' i tempi, dato che il riposo nel calduccio della nostra casa e del nostro letto sarebbero molto indicati, ma quasi impossibili rimedi per questa frenetica vita quotidiana :)))
  • Tè di ravanello:
Come ravanello si intende il daikon giapponese, che ormai si trova anche nei supermercati come l'Esselunga o nei negozi cinesi: è quella radice tipo carota ma grossa e bianca. Se proprio non si trova si può sostituire con il nostro bellissimo ravanello rosso.
Adatta agli adulti in buono stato di salute:
2 C colmi di daikon grattuggiato
1 C di shoyu o tamari
3 T di tè Bancha o Kukicha
Versare in una ciotola il ravanello e lo shoyu e coprire con il tè bollente; mescolare, bere caldo prima di andare a dormire, ripetendo eventualmente la sera successiva.
  • Decotto di radici di loto 
1/2 Tazza di radice di loto secca
1 Tazza di acqua
1 pizz. di sale

Ammollare la radice nell'acqua, tritarla grossolanamente e portare a bollore con il sale, lasciando cuocere per circa 10 minuti. Filtrare e bere caldo.
E' adatta a tutti compresi i bambini (o con il mio piccoletto la facevo passare per la "pozione magica" e gliela proponevo con la cannuccia di Topolino :)))

Ottima anche in caso di bronchiti e tosse; con l'aggiunta di un ciuffo di daikon secco, aiuta a sciogliere i depositi di catarro bronchiali e nasali. 
  • Bevanda di kuzu e umeboshi
1 T di acqua
1 c di kuzu
1/2 prugna umeboshi
1/2 c di shoyu o tamari

Sciogliere il kuzu nell'acqua fredda, aggiungere la prugna schiacciata grossolanamente e fare bollire a fiamma bassa mescolando, finché il liquido diventerà trasparente. Unire lo shoyu sobbollre per 1 minuto e bere caldo.

Questo rimedio, più che fare passare il raffreddore, dissolve gli stati stanchezza e affaticamento che ne derivano (un'aspirina naturale), alleviandone un po' i sintomi.
  • Infuso greco di salvia e timo
5 gr. di timo essiccato o 10 di fresco
5 gr. di salvia essiccata o 10 di fresca
200 ml. di acqua bollente

Versare le erbe in una teiera e coprire con l'acqua bollente. lasciare in infusione per 15 minuti e bere caldo.
  • Vino medicinale alla cipolla 
300 gr. di cipolla tritata fine
5 C di malto di riso
600 ml. di buon vino bianco

Mettere gli ingredienti in un barattolo di vetro con coperchio e lasciare in infusione per 48 ore. Filtrare e prenderne un cucchiano dalle 3 alle 6 volte al giorno. Si conserva in frigorifero per 3 giorni.

  • Bevanda Kohren
E' una polvere composta da radice di loto e zenzero secco. Un cucchiaino in una tazza di acqua, si porta a bollore per 5 minuti e si beve caldo.

Anche esternamente possiamo fare qualcosa di utile:
  • Applicare spugnature calde sulla nuca e sul collo
  • Fare suffumigi versando in acqua bollente 10 gr. di timo, 10 di gemme di pino, 10 di tiglio, 10 di eucalipto e 10 di foglie di issopo .... e respirando profondamente tenendo coperta la testa con un asciugamano. 
Penso possa bastare .... di rimedi ne esistono davvero molti, ma questi sono semplici e alla portata di tutti, nonché funzionanti :)))
Dimenticavo: assumere prodotti a base di echinacea, ribes nigrum, rosa canina e altro quando abbiamo già contratto il malessere, non serve a nulla se non ad appesantire ulteriormente il lavoro del nostro sistema immunitario .... questi sono rimedi per prevenire e non per "curare" :))
Ricordiamoci che qualsiasi sintomo ci facesse visita, deve essere rispettato e non soppresso ..... lasciati andare al flusso della vita .... diceva qualcuno che mi ha insegnato davvero molto :)))

PS: il titolo del post è una vecchia battuta che diceva mio padre ... fa riferimento al fatto che l'ospedale di Garbagnate fu concepito nel 1924 come sanatorio; si trattava di un "gioiello" della Milano ospedaliera di allora,  fregiandosi di  studi e scoperte innovative utili a curare la tubercolosi :)))

martedì 18 ottobre 2011

LE SFUMATURE DEI COLORI CALDI .....

"Così una dolce malinconia ti prende, 
la melanconia dell'autunno, 
e sotto un larice, all'asciutto, cerchi anche tu un luogo 
dove accucciarti per meditare sulle stagioni della tua vita 
e sull'esistenza che corre via con i ricordi 
che diventano preghiera di ringraziamento 
per la vita che hai avuto e per i doni che la natura ti elargisce. 
Una mattina di dicembre vedrai il cielo uniformemente grigio, 
le montagne dentro le nuvole, i boschi più scuri e, 
da una catasta di legna, schizzar via lo scricciolo. 
                                                 Il suo campanellino d'argento ti dirà prossima la prima neve".

                                             Tratto dal capitolo Autunno di "Stagioni" di Mario Rigoni Stern

Siamo ormai in pieno autunno e finalmente anche le temperature ce lo ricordano :)
Uno dei principi su cui si basa la cucina naturale ( ispirata alla macrobiotica) è proprio quello legato alla stagionalità; così verso la fine dell'estate cominciamo a diminuire l'uso di frutta e verdura cruda, di bevande fredde e di gelati, di solanacee così come mano a mano che le giornate si accorciano e le "ombre si allungano", le temperature più basse ci fanno sentire la voglia di calore.
Un calore che cerchiamo nelle nostre case, nelle cene con gli amici davanti al caminetto e con le candele al centro della tavola .... tutto si colora delle tinte della terra, con sfumature calde come il giallo, il marrone, il rosso e anche i nostri abiti cambiano le fantasie e le leggerezze delle stoffe, cedendo il passo ai primi maglioncini di filo e, di mattina, a qualche bel golfone di lana :))
L'autunno mi piace, con i suoi colori, i suoi profumi, con quella leggera malinconia che non ti rattrista ma ti scalda il cuore quando, passeggiando lungo un viale alberato o sui sentieri dei boschi, i nostri piedi fanno rumore, spostando le foglie cadute che formano un tappeto multicolore....
Le tazze di tè calde e fumanti sostituiscono i bicchieri di succhi freschi con ghiaccio e ritorna la voglia di vedere un bel film e di immergerci in  un libro intriganteal tepore della nostra casetta.
Da fine agosto l'energia Terra la fa da padrona per poi, col passare delle settimane, cedere il passo all'energia Metallo .... L'autunno è la stagione con i raccolti più ricchi e con prodotti che si possono conservare nel tempo che, una volta, dovevano durare fino a primavera ...
Castagne, miglio, riso dolce, noci, nocciole, cachi, mele e pere, uva, zucche e cavoli, radici  e così via ci aiutano ad riconoscere che il sapore dell'autunno è il "dolce" concentratosi nei frutti che sono maturati durante le giornate di caldo estivo.
E' il momento per rinforzare gli organi legati a questa energie: stomaco, milza, pancreas per poi passare a polmoni e intestino crasso con l'energia Acqua, abbinata al colore bianco e al sapore piccante dei daikon e dello zenzero che esalta e arricchisce di gusto i nostri piatti.
Si incomincia a desiderare in modo naturale una bella ciotola di zuppa calda, cotture lunghe che riscaldano combinate, a volte, con qualche verdura saltata e così affrontiamo il cambio di stagione nel migliore dei modi accettando anche qualche raffreddore e colpo di tosse che aiuterà l'organismo  liberarsi degli eccessi Yin della calda estate :)), per poi rafforzare il nostro sistema immunitario.
E' la stagione della riflessione, della centratura, della ricerca di sè stessi ... le forme diventano tonde in natura e anche la nostra energia si raccoglie dentro di noi ... avviene in modo figurato la morte dell'esteriorità e la rinascita della nostra volontà interiore.
Accogliamo l'autunno adeguando le nostre dispense e tavole ..... con gioia e trepidazione !!!

giovedì 13 ottobre 2011

UN NATURALE DEBUTTO .... E CONSIDERAZIONI SULL'UMANO ESSERE :))

Lunedì sera si è svolto il primo corso di cucina naturale presso la scuola "Quaderniefornelli" di Iper Portello.
I provetti cucinieri si sono rivelati per la maggior parte intraprendenti "novizi" che hanno dimostrato di possedere una grande qualità: la curiosità e la disponibilità verso nuovi approcci gastronomici.


Hanno pulito e tagliato molte verdure, hanno ascoltato le me "fissazioni" su sale, olio, cereali bio e altro ..... hanno assaggiato nuovi sapori, per qualcuno già conosciuti, e consistenze, per alcuni davvero "strane" e che non hanno convinto molto :)), hanno respirato un po' del profumo dell'autunno e percepito la sua energia, con il giallo intenso di una zucca e di una spuma di cachi e le sfumature marroni di azuki e castagne ... col ritrovare la zuppa al posto dell'antipasto e il seitan coi porcini al posto della carne ....
Hanno scoperto che un cucchiaino di gomasio masticato lentamente ti aiuta a liberarti del mal di testa e che zucca e riso si usano per rafforzare il punto debole dei diabetici, che il calcio non si trova solo nei latticini ... anzi :)) e che le proteine le troviamo ovunque .. anche nel riso .... e che possiamo "addolcire" la nostra vita anche senza lo zucchero .......
Grazie a Susanna che, anche questa volta, è stata una preziosa assistente, ad Adriano, Giada, Manuela, Monica, Ana, Lella e tutti gli altri di cui aggiugerò il nome mano a mano che mi verranno in mente ( vi avevo avvisato che non sarei riuscita al primo colpo a memorizzarli :)))
perchè con il vostro aiuto sono riuscita a portare la cucina naturale oltre ... "confine"  <3

L'essere umano risulta davvero coriaceo riguardo i cambiamenti relativi alla propria alimentazione.... penso sia uno dei cambiamenti più impegnativi e difficili che si possano affrontare.
Credo che questa rigidità non sia dovuta solamente ad un fatto legato alle papille gustative personali, ma soprattutto alle nostre origini famigliari, sociali, ambientali e condizionata dalle tante mode che ci circondano anno dopo anno.
Accogliere un regime alimentare legato al "naturale" implica dei grossi cambiamenti di vita, di pensiero, di visione del mondo ..... significa prenderci la responsabilità di ciò che mangiamo e, di conseguenza, del nostro benessere psicofisico ed energetico, senza più affidarci passivamente ad altri che decidono ciò che è giusto o sbagliato per noi.
Li riconosciamo nei supermercati e nei mercati, sono quelli che dedicano un po' più di tempo alla spesa leggendo attentamente gli ingredienti che compongono i cibi confezionati ... sono quelli che consumano i frutti di stagione perchè amano assaporarne gusti e profumi e approfittano della loro piena proprietà nutrizionale, perchè essere consapevoli di quello che scegliamo di acquistare ci rende consapevoli di molte altre cose ... e così ci soffermiamo allo scaffale con i prodotti equosolidali e pensiamo che, visto che dobbiamo acquistare spendendo un pochino di più, scegliamo prodotti che vengono pagati al produttore con equità, che magari se acquistiamo le ricariche di detersivi e saponi ci salviamo da qualche metro di plastica, che i contadini a km. 31 ci riforniscono di verdure raccolte al mattino ed è un po' come avere il nostro orto ... e decido di mangiare quello che trovo ... perchè essere in sintonia con la natura e i suoi preziosi doni ci apre gli occhi su un nuovo mondo, o meglio, sul mondo così come è veramente: luce, profumi, colori, sapori, musica, amore, amicizia .... e in cucina c'è "il mondo" al completo !!!!

venerdì 7 ottobre 2011

GIALLO ZAFFERANO A PROVA DI SCIMMIA :))

L'india è sicuramente affascinante !
Lo è nei suoi colori, nei suoi profumi (sto parlando di quelli gastronomici :))), nella sua musica  e nelle sue tradizioni ... e i suoi piatti sono davvero invitanti e coreografici.
Amo la cucina indiana, ma nei relativi ristoranti, per i miei gusti, è davvero sempre troppo piccante; allora ogni tanto vado dagli Hare Krisna, dove trovo patti vegetariani e vegani e un uso moderato del gusto piccante.
Altrimenti mi diletto a riprodurre le pietanze a casa e a organizzare cene e rinfreschi a tema etnico.
Anche i dolci indiani, così come quelli di origine mediorentale, sono spesso eccessivamente dolci per un uso smodato di zucchero, ma col tempo sono riuscita a variarli usando ingredienti puramente vegetali ed elimnando il nostro scomodo ingrediente :))
Oggi vorrei postare uno dei dolci più facili di questa tradizione; un dolce semplicissimo, proprio come si suol dire "a prova di scimmia", fresco e leggero, ma dal profumo e dal gusto profumato di India


SHRIKHAND

500 gr. di yogurt di soia naturale
malto di riso a piacere
1 pizzico di sale
1 bustina di zafferano bio
qualche goccia di essenza di fiori di arancio o di rose alimentari (in alternativa buccia di arancia o limone)
1/4 c di cardamomo in polvere

  1.  Prima di tutto sistemare un telo di garza o di cotone a trama leggera in un colapasta sistemato sopra un contenitore alto.
  2. Versare nel telo lo yogurt e lasciarlo colare per almeno 8 ore (meglio tutta la notte).
  3. Lo yogurt deve diventare compatto (tipo quello greco) e il siero può essere conservato ed utilizzato per allungare zuppe, come starter nelle fermentazioni della pasta madre o come liquido per diluire gli impasti dei dolci. Come quello derivante dalla colatura dello yogurt vaccino, può anche essere bevuto fresco con qualche goccia di limone o zenzero, aiutando l'intestino pigro :))
  4. Una volta ottenuta la crema di yogurt, versarla in una ciotola aggiungendo malto a piacere (per chi lo usa è molto buono anche un miele chiaro e profumato), il sale, lo zafferano, l'essenza scelta e il cardamomo.
  5. Le quantità di spezie e profumi dipende dal gusto personale; non bisogna mai eccedere, però, con lo zafferano che, in grande quantità, tende ad avere un retrogusto amarognolo.
  6. Mescolare bene finché gli ingredienti saranno amalgamati, poi distribuire in ciotoline decorando con foglioline di menta o melissa fresche oppure con scaglie di mandorle leggermente tostate.
Namastè   .... नमस्ते

martedì 27 settembre 2011

DI "MAMMA" NON CE N'E' UNA SOLA ....

Ho il frigorifero pieno di barattoli di lievito naturale ovvero di quello che viene definito "pasta madre", alcune preparate da me con varie tecniche altre coltivate da preziosi regali di altri suoi amanti. Io la utilizzo maggiormente per la preparazione di deliziosi dolcetti come plumcake e pasta brioche, così settimana scorsa ho deciso di preparare dei muffin, di quelli che decidi di fare per applicare l'azione "svuotadispensa" tanto per capirci :)).... e questo è stato il risultato:

MUFFIN COCCO MANDORLE CON PASTA MADRE

300 gr. di pasta madre rinfrescata la sera prima
700 gr. di farina 0
330 gr. di malto di riso
una manciata di ciliegie essiccate (o altra frutta a scelta)
una manciata di semi di girasole
100 gr. di cocco rapè
1/2 c di sale marino
100 gr. di farina di mandorle
150 gr. di olio di girasole
vaniglia in polvere o essenza naturale
2 C di buccia di limone grattugiata
  1. Versare la farina nella ciotola dove la pasta madre ha riposato tutta la notte.
  2. Unire uno alla volta gli ingredienti asciutti, mescolando con un cucchiaio di legno, per poi proseguire aggiungendo quelli liquidi.
  3. Amalgamare il tutto e proseguire impastando velocemente con le mani unte di olio; il composto dovrà risultare non troppo morbido, ma ancora appiccicoso; eventualmente allungare con poco succo di frutta o latte di cereale.
  4. Preriscaldare il forno a 180°.
  5. Sistemare su una teglia i pirottini da muffin oppure ungere e infarinare gli stampi appositi.
  6. Distribuire l'impasto formando delle palline con le mani bagnate in acqua fredda sistemandole all'interno degli stampini scelti: la dimensione dovrà riempire per 3/4 circa lo stesso.
  7. Infornare e cuocere per 30-35 minuti circa, finché la superficie diventerà dorata e, inserendo al centro uno spiedino di bambù, ne uscirà asciutto.
  8. Lasciare raffreddare completamente prima di servire.
PS: nei prossimi giorni parlerò nello specifico del lievito "madre" e di come prepararlo in una versione semplice.

lunedì 19 settembre 2011

QUI RADIO LONDRA ... ATTO FINALE :))

... segue...
L'ultimo giorno da londinesi ... tantissime cose da vedere e poco tempo che rimane ... cosa fare? Decidiamo di evitare visite agli interni dei monumenti che richiedono troppe ore ciascuna e optiamo per la "carrellata turistica" esterna di alcuni luoghi tipici della bella, old London ....
Partiamo con una puntata in Piccadilly Circus , giusto per vedere e fotografare la famosa Shaftesbury Memorial Fountain che rappresenta l'Angelo della Carità Cristiana. Questo è uno dei luoghi che ha fatto la storia di Londra fin dal 1886 e che non accenna a perdere il proprio "smalto" :)
L'angelo raffigurato sulla cima del monumento è ormai chiamato da tempo "Eros", forse perché la rotonda si trova nei dintorni del quartiere di Soho, famoso per la sua ...ehmmm, diciamo vita notturna vivace :))).
Un tempo, attorno alla fontana, gironzolavano gentili e affascinanti signore definite "fioraie" alla ricerca di compagnia e, da qui, forse la denominazione ormai famosa dell'angioletto :)) o forse da una traduzione "maccaronica" del nome originale greco "Anteros" dio dell'amore corrisposto per alcuni studiosi e per altri di quello non corrisposto .... insomma, quello che si sa di preciso è che Anteros fosse il fratello di Eros.... credo che sia bello che ognuno, ammirandolo, lo riconosca con l'interpretazione che ispira le personali emozioni più intense :))

E Dopo le foto di tradizione, ci spostiamo più veloci la luce verso il Tower Bridge, il famoso ponte levatoio, bello con i suoi colori che spiccano sul lento e antico Tamigi e da cui si osserva sullo sfondo la corazzata Belfast, anch'essa in nota per il prossimo viaggio e l'imponenza e la regalità della Tower of London che non è una semplice Torre, bensì un'intera fortezza Medievale, comprensiva di prigione per nobili accusati di eresia, tradimento e altre "baggianate" e corredata di strumenti di tortura .... all'interno, in un'ala apposita della Torre Bianca, si trova la Jewel House dove vengono custoditi i gioielli della Corona.... al prossimo giro una visita non ce la toglierà nessuno :)))

Mentre ritorniamo alla metropolitana, Robert si avvicina guardingo ad un personaggio travestito da boia .... sarà statua o mimo?

Ma le sorprese non sono finite e infatti ci ritroviamo di fronte ad un grande muro , bellissima testimonianza della London Wall, ovvero dei 3 km. di  antiche mura di cinta  di "Londinium" , tale infatti era il nome della città che lascia trapelare le sue origini romano-brittaniche, e delle sei porte di origine Romana .. eh sì, perché sembra che Londra sia nata proprio da un loro accampamento !!

Ci sediamo un attimo per ammirare questo reperto archeologico e concederci un "viaggetto" nel tempo e poi riprendiamo la nostra ormai affezionata tube....


Percorriamo il ponte per recarci nel cuore del settore Westminster e incamminadoci sull'omonimo ponte  compare davanti ai nostri occhi, in tutta la sua bellezza, il Palazzo del Parlamento accanto al quale spicca il famigerato Big Ben !!!
Piuttosto pittoresco sentire dal vivo i rintocchi dell'orologio più famoso d'Europa :DD e dall'altra parte ci osserva la grande ruota panoramica la "London eye" ... restiamo affacciati sul ponte per ammirare questo bellissimo scorcio, scattare qualche foto e  godere le ultime ore di questo bellissimo viaggio.






Ritorniamo sui nostri passi e percorriamo a piedi tutta la lunghezza del palazzo, entrando così dalla lato posteriore dell'Abbazia di Westminster passeggiando nel relativo parco.
Qualche scatto anche qui e poi ci incamminiamo verso Buckingham Palace, costeggiando ancora una volta il bellissimo St. Jame's Park.
E durante il percorso, fuori programma, abbiamo anche il piacere di assistere alla preparazione del cambio della Guardia .... dopo 10 minuti, però, proseguiamo verso la residenza dei Reali inglesi.






Davanti una folla fitta ma composta, foto e fotine al bel monumento dedicato alla Regina Madre, al Palazzo Reale e poi via verso la metropolitana dove "interecettiamo" ancora una volta il gruppo delle guardie che marciano verso il B.P. ...




 la passeggiata che ci concediamo attraversa il solito Parco e approfittiamo per rigenerare vista, olfatto e polmoni .....





 E'giunta l'ora di pranzo e non potevamo lasciare Londra senza una capatina al Whole Food market, una catena di grandi supermercati americani del biologico e presente in Europa solamente qui.
Entriamo e .... per me, appassionata di alimentazione naturale, è come entrare in un piccolo Paradiso Terrestre :))
Prodotti freschi a bizzeffe, verdure di ogni genere, e una gamma di gastronomia da asporto di una vastità davvero notevole .... piatti per tutti i gusti vegan e vegetariani .. take away, prendi e sali nel reparto ristorazione, dove ti ci vuole mezz'ora per scegliere dove mangiare.
Avevamo in programma di pranzare presso un ristorante vegano chiamato SAF, molto citato nei siti vegetariani e vegani, ma cambiamo idea, quando guardando il listino prezzi ci trovo un risotto ai finocchi alla bella cifra di quasi 17 sterline :oo ... questa cosa ci indispone un po' e decidiamo di cambiare: tanto ogni "locale" nell'open space serve una scelta molto varia di piatti adatti alle nostre esigenze.
Dopo pranzo non rimane che ritornare al Seraphine Hotel per riprendere i bagagli e avviarci verso l'aeroporto... e subito i miei ometti approfittano per riposarsi ....

Sono stati 4 giorni intensi ma ricchi di esperienze piacevoli e interessanti.
Molto abbiamo visto e molto ci rimane da vedere in un prossimo London tour .... chissà ......sicuramente ritorneremo, ma altrettanto sicuramente lasciamo qui un pezzetto di cuore e al suo posto ci portiamo a casa un pezzetto della Old London :)) 
attenti ai "bisogni"
dei turisti...... :)

lunedì 12 settembre 2011

L'ESTATE STA FINENDO ....

"L'estate sta finendo e un anno se ne va ... " cantavano i Righeira qualche anno fa :) ma, pur percependo l'energia dell'autunno, ho ancora voglia di colori e profumi che mi ricordino le vacanze ... ecco un piatto da servire tiepido o a temperatura ambiente, semplice, veloce e profumatissimo per gustare l'ultimo basilico, che ormai cerca sempre più velocemente di andare in semenza e i pomodori essiccati che concentrano tutti i profumi della loro stagione e anche l'energia, grazie al sole che li ha resi più yang !!!!

INSALATA DI RISO BASMATI SAPORITA CON PESTO LEGGERO


1 + 1/2 T di riso basmati integrale sciacquato e scolato
2 + 1/2 T dibrodo vegetale
1 C di olio di oliva
2 spicchi d’aglio tritati
1 c di timo
un pizzico di sale marino
1 T di foglie di basilico fresco a striscioline sottili (taglate con le forbici)
1 T di pomodori secchi morbidi tagliati a strisce sottili
1 C di acidulato di umeboshi (o sale q.b.)
pepe q.b. a piacere
Per il pesto leggero 
2 manciate di basilico fresco lavato e asciugato
1 ciuffetto di prezzemolo fresco lavato e asciugato
sale q.b.
4 noci sgusciate
olio extravergine di oliva q.b.
acqua q.b.
  1. Versare  il riso, l’olio, l’aglio, il timo, il brodo e il sale in una casseruola media portando a bollore. Abbassare la fiamma, copire con coperchio e sobbollire senza mescolare per 40’, o finchè il riso sia cotto e il liquido assorbito. Trasferire in una capiente ciotola e mettere da parte a raffreddare.
  2. Quando il riso è freddo, aggiungere i rimanenti ingredienti e mescolare bene. Regolare a piacere di sapore e condimenti.
  3. Servire a temperatura ambiente o mettere in  frigorifero e servire freddo, accmpagnando con una pesto fluido e leggero, ottenuto frullando gli ingredienti assieme fino ad ottenere una salsa profumata e fluida.
PS: per ammorbidire i pomodori secchi, sbollentarli per 5 minuti in acqua leggermente salata con l'aggiunta di 2 C di aceto di mele o di riso.

mercoledì 7 settembre 2011

CI VEDIAMO PER UN APERITIVO?

La scuola di cucina di Iper Portello apre le sue porte per accogliervi e fare la vostra conoscenza .... Vi aspetto assieme a Federica ed Annalisa (le padrone di Casa :))) e con Joen, una nuova entrée come me nelle cucine del .... Luogo Ideale :DDD

Un appuntamento da non dimenticare
con la scuola di cucina quaderniefornelli
 

Vi aspettiamo martedì 13 settembre 2011 dalle 18 alle 21 per un aperitivo insieme.

Presenteremo il nuovo  programma dell’autunno, le nuove insegnanti che collaboreranno con noi  e le iniziative di questo trimestre.

Ed infine una sorpresa per tutti i partecipanti: le iscrizioni confermate durante l’open day godranno di uno sconto del 10%.

le insegnanti Annalisa e Federica  

martedì 6 settembre 2011

QUANDO CASCA A FAGIOLO .....

Si sa i fagioli o piacciono o si detestano ...  a me piacciono :DD
In questi giorni di ripresa della quotidianità sono un po' impegnata a riassestarmi dal rientro post vacanze e quindi sono di corsa (tanto per non smentirmi mai e restare in allenamento:)) ma nei prossimi giorni parlerò più nello specifico delle virtù e di come aggirare l'unica debolezza dei legumi ....
Oggi vi racconto questa ricettina facile e utile per riciclare o camuffare i fagioli cotti:
Bambini piccoli e grandi saranno felici di questi burgher sani e gustosi, da servire come secondo piatto, come farcitura per sandwich (tra poco riaprono le scuole e questi sono un'ottima alternativa ai panini per i nostri ragazzi più grandi) e, in dimensione più piccola, per arricchire i nostri buffet ed happy hour .... buon lavoro !!

BURGHER DI FAGIOLI

1 T di fagioli cotti                                        
1 C di pangrattato (o fiocchi di avena)
1 T di cipolle tritate finemente                            
1 C di succo di zenzero
3 foglie di salvia tritate finemente             
 ½ c di succo di buccia di limone
1 c di timo secco                                       
 ½ C di shoyu
sale q.b.
1 C di olio di sesamo

  1. In una casseruola, saltare la cipolla nell’olio, aggiungere  timo, salvia, zenzero e shoyu e cuocere per un paio di minuti.
  2. Schiacciare i fagioli cotti, aggiungere il pangrattato (o fiocchi avena macinati grossolanamente) e la cipolla saltata, regolare di sapore a piacere e mescolare co un cucchiao di legno fino ad ottenere un  impasto morbido ma compatto. Lasciare riposare 15 minuti.
  3. Con le mani umide, formare dei burgher, volendo ripassarli in poco pangrattato, scaldare poco olio in una padella e far rosolare da entrambi i lati.
  4. Servire accompagnati da maionese vegan ed insalata fresca.

venerdì 2 settembre 2011

LA VARIAZIONE DEL PIZZOCCHERO

Mi piacciono i pizzoccheri !
Mi piace rivivere le sensazioni che ho provato nel passato, quando dopo bellissimi ma estenuanti trekking fra le alte cime italiane, si raggiungevano le baite valtellinesi e si terminava la giornata in bellezza, davanti a un fumante piatto di pizzoccheri casalinghi che le anziane madri dei gestori preparavano davanti a noi ....
Da tempo li ho rivisitati per prepararli in una versione vegana, anzi, in più versioni ma mi mancava quella "estiva".
Così l'altro giorno ho trovato l'ultimo sacchetto nella credenza della montagna, ho guardato in frigorifero e mi sono detta: perché non cucinarli anche con verdure estive?
D'altro canto, ben saprete che i pizzoccheri sono un alimento non certo di origini nobili, ma presente nel centro delle tavole povere di montagna nel tipico ciapél, un grosso contenitore di legno da cui ogni componente della famiglia prelevava la quantità di pietanza, e come tutti i piatti cosiddetti poveri, gli ingredienti variavano secondo le stagioni.
E' così che troviamo pizzoccheri cucinati con le coste, le verze o i fagiolini .... non se ne abbiamo a male gli abitanti di Teglio per la stravoltura ma ecco la mia nuova versione:


250 gr. di pizzoccheri di Teglio
una manciata di fagiolini
1 peperone rosso o giallo
1 patata 
1 zucchina
1 grossa cipolla
1 grossa carota
2 spicchi di aglio
5-6 foglie di salvia fresca
2 C di olio extravergine di oliva
Per  la salsa: fonduta Vegusto (http://www.vegusto.it/) o, in alternativa panna di soia o besciamella vegetale

  1. Portare a bollore abbondante acqua, salare leggermente e versarvi la patata e la carota sbucciate e tagliata a pezzetti. e rondelle.
  2. Cuocere per 5 minuti, poi aggiungere i fagiolini spuntati, lavati e spezzati a metà. Cuocere per 5 minuti, poi versare i pizzoccheri e portare a cottura.
  3. Nel frattempo mondare la cipolla e affettarla a mezzaluna sottile, versarla in un tegame capiente, unire l'aglio sbucciato ed affettato sottilmente, un pizzico di sale, la salvia fresca lavata e lasciare rosolare su fuoco medio finché la cipolla sarà leggermente dorata.
  4. Unire la zucchine a mezze rondelle, condire con sale e pepe e lasciare saltare per qualche minuto, dopodiché aggiungere i peperoni anch'essi privati di semi e filamenti e tagliati a quadrotti.
  5. Lasciare cuocere finché le verdure saranno ammorbidite ma sempre al dente, regolando di sale e pepe a piacere.
  6. A questo punto, aggiungere l'ingrediente scelto per creare la salsa e mantecare velocemente.
  7. Scolare la pasta (non troppo) e versarla nel tegame, mescolando con un cucchiaio di legno e servire caldo, cospargendo con gomasio a piacere.