Non vi è nulla di più fugace che il cibo ... ma nella memoria il suo ricordo rimarrà immortale ...


mercoledì 27 luglio 2011

THYMUS, THYMOS ... RACCOGLIERE ERBE E ANIMA .....

Questa è un'estate decisamente capricciosa e particolare..... qui in montagna, sotto la trapuntina estiva del letto, ha fatto capolino una bella coperta di lana, sotto il cuscino il pigiamone felpato e le babucce di lana fatte a mano per riscaldare i piedi durante la notte,  le finestre si aprono e si chiudono, felpa e scialle sono sempre lì attaccati all'ingresso pronti all'uso, le infradito non le mollo perché sono il mio simbolo dell'estate ma i piedi reclamano verso sera i bei calzini caldi e colorati....
Così tra un acquazzone e l'altro io e Robert approfittiamo per fare due passi di ricognizione: questa è la stagione dei piccoli frutti di bosco e delle erbe aromatiche di montagna; forbici alle mani e al ritorno da  una bella passeggiata, questa mattina il nostro cestino si è arricchito dei tesori che la  natura ci regala in questa stagione:
prugnette rosse, timo selvatico, malva e un campioncino di cardo campestre....


Questo post lo dedico al timo selvatico; il suo nome scientifico è thymus serpyllum ma è più
 conosciuto come serpillo o pepolino (in Toscana); dal profumo intenso e balsamico, il suo uso in cucina è  versatile per insaporire le pietanze e donar loro carattere e gusto, oltre che aiutare la digestione dei legumi.


In erboristeria ha effetti calmanti della tosse, digestivi e antisettici grazie ai suoi oli essenziali, ai flavonoidi e alle resine di cui è ricco.
Ma sin dall'antichità è stato apprezzato anche per le sue proprietà "magiche": i romani lo bruciavano nelle case per tenere lontani gli spiriti maligni e gli scorpioni, i greci lo chiamavano thymòs che significa anche anima perché si pensava che tra i suoi fiori aleggiassero le anime dei defunti, gli Egizi lo utilizzavano per le imbalsamazioni; nel medioevo  il timo ricamato su stole, accompagnava i cavalieri nelle battaglie perché si riteneva donasse loro forza e coraggio così come i soldati antichi si immergevano in bagni di timo per ottenere lo stesso risultato.
Insomma, motivi sufficienti per raccoglierne ogni estate una discreta quantità da seccare e conservare nei vasi di vetro che, aprendo durante l'anno per aromatizzare le pietanze o per preparare un tè "curativo"......mi ricorderanno le mie amate montagne :)))

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