LE CHAT (Charles Baudelaire)
Viens, mon beau chat, sur mon coeur amoureux;
Retiens les griffes de ta patte,
Et laisse-moi plonger dans tes beaux yeux,
Mêlés de métal et d'agate. Lorsque mes doigts caressent à loisir
Ta tête et ton dos élastique,
Et que ma main s'enivre du plaisir
De palper ton corps électrique, je vois ma femme en esprit. Son regard,
Comme le tien, aimable bête,
Profond et froid, coupe et fend comme un dard,
Et, des pieds jusques à la tête,
Un air subtil, un dangereux parfum,
Nagent autour de son corps brun.
Il Gatto
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
ritira le unghie nelle zampe,
lasciami sprofondare nei tuoi occhi
in cui l'agata si mescola al metallo. Quando le mie dita carezzano a piacere la tua testa
e il tuo dorso elastico e la mia mano s'inebria
del piacere di palpare il tuo corpo elettrizzato, vedo in spirito la mia donna. Il suo sguardo,
profondo e freddo come il tuo, amabile bestia,
taglia e fende simile a un dardo, e dai piedi
alla testa un'aria sottile, un temibile profumo ondeggiano
intorno al suo corpo bruno.
Dedicata a Favola e Nefertiti, le due splendide gatte norvegesi di mia figlia che ho tenuto una decina di giorni in affidamento "temporaneo"......creature misteriose e fedeli con una grande dignità e regalità....
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