Non vi è nulla di più fugace che il cibo ... ma nella memoria il suo ricordo rimarrà immortale ...


mercoledì 4 maggio 2011

IL PISCIALLETTO :)



Questo è il periodo ideale per le erbaiole sfegatate come me......fin da piccola le erbe e i frutti selvatici mi hanno affascinato ed incantato...camminando per i sentieri di montagna o passeggiando nella campagna che accompagnava lo scorrere del fiume Po a Viadana, paese d'origine di mio padre, osservavo ed ascoltavo con attenzione chi, con saggezza e conoscenza antica, mi raccontava di tarassaco (o pìsacàn..alla milanese), di radicchio selvatico, di fichi, fragoline di bosco, mirtilli e quant'altro.
Nei giorni che ho trascorso a Boario ho approfittato dei momenti liberi per gironzolare alla ricerca di erbe spontanee, scoprendo luppolo, rafano, fiori d'arancio, tarassaco, fiori d'acacia e di sambuco...... tornando a casa, ho ammirato le decine di alberi carichi di fiori e... che peccato non poterli raccogliere; ma mi sono ripromessa di addentrarmi nei prossimi giorni lontano dalle strade principali e trafficate, per poter preparare con i frutti raccolti qualche frittellina di acacia e dello sciroppo di sambuco...vedremo.
L'altro giorno, invece, mi sono trovata a fare un po' di spesa presso l'Iper Portello di Milano e: sorpresa !!!!! Una parte di banco dedicata ad un "contadino" che ogni mattina consegna erbe aromatiche e spontanee da km. "31"...ho riempito il cestino con borragine, menta, basilico, erba cipollina, salvia gigante, tarassaco, finocchietto selvatico.....
Oggi vi parlerò del tarassaco che abbiamo mangiato crudo e condito con qualche goccia di acidulato di umeboshi e olio extra vergine di oliva.

Ricco di vitamine C, E, B1 e B2 e di sostanze ad azione enzimatica che stimolano l'attività di grandi ghiandole come reni e fegato, si rivela utile per stimolare il metabolismo cellulare generale. Diuretico (per questo il soprannome nel titolo), disintossicante, delicato lassativo, con effetto preventivo nella formazione di calcoli e utile in caso di reumatismi e artrosi, sconsigliato durante la gravidanza e in caso di assenza di cistifellea....... ma soprattutto gustoso da mangiare in primavera con il suo gusto leggermente amarognolo.
Nell'antichità si credeva che, indossare una collana fatta con pezzetti di radice, migliorasse il proprio stato di serenità e i rapporti sociali: e non avete mai usato il "soffione della sfioritura come strumento di veggenza? Esprimi un desiderio, soffi e, se non rimangono pelucchi sul bottone centrale, sarà realizzato :))

Si raccoglie in primavera quando è ancora tenere e si utilizzano le fogle crude o leggermente scottate, le radici che devono essere tagliate a pezzettini ed essicate (tostate al forno e macinate si usano per fare una bevande simile al caffé), i fiori (ricchi di vitamina C, A e K) per aromatizzare malto e miele e per fare marmellate, i loro boccioli per preparare dei curiosi "capperi" sott'aceto...
Allora? tutti per prati col coltellino ed il cestino? Ma mi raccomando: lontano da luoghi abitati, campi coltivati in maniera tradizionale (per i pesticidi che spruzzano su di essi) e strade ad alta densità di traffico :))

2 commenti:

  1. Mi piacerebbe molto andare "per erbette" ma a parte il tarassaco non ne conosco altre purtroppo, queste sono conoscenze che si vanno perdendo...così come non conoscevo l'usanza di soffiare sul soffione...ma lì è meglio che evito vista la mia allergia.

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  2. vorrei, in futuro, organizzare un corso raccolta/cucina di erbe e fiori selvatici....chissà.... :))

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